Trebisacce. Quell’inutile ferrovia senza treni e con sovrappassi fatiscenti
di Pino La Rocca – Mentre sul Tirreno calabrese pullulano le frecce, rosse, bianche, argento…sulla Ferrovia Jonica, e in particolare sulla tratta Sibari-Taranto, i treni sono ormai spariti del tutto e, per superare il rilevato ferroviario, ci sono cavalcavia da film horror. Nelle 24 ore circolano solamente due treni interregionali che, peraltro, si fermano solo nelle stazioni più importanti, lasciando praticamente al loro destino i pendolari che una volta usavano il treno per lavoro e/o per studio. Sono lontani i tempi in cui ogni mattina le ansimanti littorine scaricavano a Trebisacce carovane di studenti provenienti anche dalla Basilicata. Oggi, anche per questo, sono penalizzate pure le Scuole Superiori che vedono contrarsi ogni anno il numero degli studenti. Per non parlare poi dei collegamenti sulle lunghe distanze, e in particolare dei treni notturni il cui mitico prototipo, il Crotone-Milano, è ormai scomparso da anni e, nonostante le proteste ormai affievolite ed i roboanti annunci dell’arrivo in Calabria di nuove locomotive “bifronti”, cioè con due cabine e “bimodali”, cioè elettriche e diesel per poter circolare sui tratti non ancora elettrificati, di treni notturni non ne parla più nessuno.
Chi vuole servirsi di questa tipologia di mobilità, deve giocoforza recarsi o a Paola, o a Taranto, facendosi ovviamente accompagnare, perché mancano i treni-navetta sia per Paola che per Taranto. Per l’Alto Jonio esiste soltanto il Frecciarossa Sibari-Bolzano in partenza la mattina presto. Ma lo strabismo di RFI (rete ferroviaria italiana – un tempo Ferrovie dello Stato!) rispetto al territorio dell’Alto Jonio non si ferma alla sola scomparsa dei treni ma a tutte le opere che sono al servizio dei binari, tra cui i passaggi a livello, i sottopassi ed i cavalcavia che dovrebbero salvaguardare la continuità geografica delle aree urbane che si trovano sopra e sotto ferrovia. Emblematica, da questo punto di vista, la situazione di Trebisacce che risulta ben diversa da Villapiana dove in pochi anni sono stati realizzati ben tre sottopassi pedonali e carrabili. A Trebisacce la continuità tra l’area sopra e sotto ferrovia è ancora condizionata dalla presenza, in pieno centro, di un odiato passaggio a livello sulla cui ipotesi alternativa ormai si teorizza inutilmente da anni mentre si progetta il ponte sullo Stretto e dalla presenza inquietante di un paio di cavalcavia pedonali (vedi foto) brutti da vedere e pericolosi da praticare. All’epoca sono stati realizzati in spregio delle più elementari norme di sicurezza e ora, col passare degli anni e a causa della mancata manutenzione, sono diventati delle disdicevoli barriere architettoniche, pericolose non solo per i portatori di disabilità (cosa molto grave!) ma per tutti. In realtà dei tre sovrappassi realizzati anni addietro, frettolosamente demolito e rimasto tuttora incompiuto quello che sorgeva nell’area dell’altrettanto incompiuta Autostazione dei pullman (è stata posta sotto sequestro giudiziario da qualche anno e comunque poco prima di essere inaugurata) e abortito sul nascere il sottopasso che doveva nascere all’interno della Stazione Ferroviaria, ne sono rimasti solo due, entrambi impraticabili per i disabili, entrambi fatiscenti, entrambi pericolosi e sconsigliati per tutti e a maggior ragione per le persone anziane. In proposito parla molto chiaramente la foto e la didascalia postata sui social da una signora del luogo che ha denunciato uno stato di cose davvero deplorevole e insopportabile.
”Questo cavalcavia pedonale – scrive la signora – è peggiorato nel corso degli anni. Tempo addietro i gradini avevano anche la gomma antiscivolo! Ora, come si vede, sono usurati e sgretolati tanto che il ferro dell’armatura è esposto alle intemperie. Di recente, per la verità, hanno sostituito le luci e il posto risulta più luminoso ma è indispensabile la manutenzione oltre che la pulizia dell’area sottostante dove gli incivili abbandonano rifiuti di ogni genere”. Ma questo è un altro disdicevole discorso! Resta comunque il fatto che, senza treni, con un passaggio a livello che spezza il paese in due tronconi e che andrebbe sostituito con un sottopasso carrabile e pedonale e con cavalcavia pedonali da fare paura, i binari risultano essere un ingombro di cui molti cittadini farebbero volentieri a meno.