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Arte rupestre e pitture preistoriche: un viaggio dalle grotte lucane alle caverne cantabriche

Arte rupestre e pitture preistoriche: un viaggio dalle grotte lucane alle caverne cantabriche
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Le testimonianze artistiche lasciate dai nostri antenati sulle pareti rocciose rappresentano uno dei più affascinanti collegamenti con il nostro passato più remoto. Questi antichi dipinti e incisioni, realizzati migliaia di anni fa, ci raccontano storie di caccia, rituali e vita quotidiana, offrendo uno sguardo privilegiato sulle prime espressioni creative dell’umanità. Dalla Basilicata alla Cantabria, regioni geograficamente distanti ma unite da un patrimonio artistico preistorico di inestimabile valore, è possibile intraprendere un viaggio culturale che attraversa millenni di storia umana.

Il patrimonio rupestre della Basilicata

La Basilicata, terra di antiche tradizioni e paesaggi mozzafiato, custodisce alcuni dei più importanti siti di arte rupestre del Mediterraneo. Questa regione presenta una concentrazione notevole di testimonianze preistoriche che risalgono al Paleolitico superiore, circa 15.000-10.000 anni fa.

I siti principali della Lucania

Tra i siti più significativi della regione troviamo:

  • Grotta dei Pipistrelli: Situata nei pressi di Matera, contiene raffigurazioni di animali e figure antropomorfe risalenti a circa 12.000 anni fa.
  • Riparo Ranaldi: Nel territorio di Filiano, presenta incisioni e pitture rupestri che raffigurano scene di caccia e figure geometriche.
  • Grotta del Romito: Sebbene tecnicamente si trovi in Calabria, è molto vicina al confine lucano e rappresenta uno dei siti più importanti dell’Italia meridionale, con la celebre incisione di un toro.
  • Serra Cedrangolo: Nei pressi di Carbone, dove sono state scoperte pitture rupestri che rappresentano figure umane stilizzate e simboli astratti.

Ciò che rende particolarmente interessanti questi siti è la varietà di tecniche utilizzate: dalle incisioni profonde nella roccia alle pitture realizzate con pigmenti naturali, principalmente ocra rossa e nera. I temi rappresentati riflettono le preoccupazioni quotidiane delle comunità preistoriche: la caccia, la fertilità, i rituali religiosi e, probabilmente, la narrazione di miti e leggende orali.

L’arte paleolitica della Cantabria

Spostandoci nella Spagna settentrionale, la Cantabria rappresenta uno dei territori più ricchi al mondo per quanto riguarda l’arte rupestre paleolitica. Questa regione ospita alcuni dei più antichi esempi di arte figurativa conosciuti, risalenti fino a 40.000 anni fa.

Le caverne cantabriche: un tesoro dell’umanità

Le grotte cantabriche, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, costituiscono un complesso artistico di straordinaria importanza. Secondo gli studi del Museo di Altamira, questi siti rappresentano uno dei più alti esempi di espressione artistica del Paleolitico superiore europeo.

Tra le caverne più significative troviamo:

  1. Altamira: Conosciuta come la “Cappella Sistina dell’arte preistorica”, contiene i celebri bisonti policromi realizzati circa 14.000 anni fa.
  2. El Castillo: Presenta una delle più antiche rappresentazioni di mani negative al mondo, datate a oltre 40.000 anni fa.
  3. Las Monedas: Con le sue rappresentazioni di cavalli, cervi e simboli astratti.
  4. La Pasiega: Un complesso sistema di gallerie con centinaia di figure dipinte e incise.

La tecnica artistica cantabrica si distingue per l’uso sofisticato della policromia, lo sfruttamento delle forme naturali della roccia per dare volume alle figure, e una notevole capacità di rappresentare il movimento degli animali.

Connessioni e differenze: un’analisi comparativa

Nonostante la distanza geografica, i siti rupestri della Basilicata e della Cantabria presentano interessanti similitudini che suggeriscono l’esistenza di un linguaggio artistico comune tra le popolazioni preistoriche europee.

Elementi comuni e peculiarità regionali

In entrambe le regioni, troviamo:

  • Una predilezione per la rappresentazione di animali, spesso legati alle attività di caccia
  • L’uso di pigmenti naturali simili, principalmente derivati da minerali ferrosi
  • La scelta di luoghi appartati e difficilmente accessibili, suggerendo una possibile funzione rituale
  • La presenza di simboli geometrici ricorrenti

Le differenze più evidenti riguardano invece:

  • La cronologia: i siti cantabrici sono generalmente più antichi, risalendo fino a 40.000 anni fa, mentre quelli lucani sono per lo più databili tra i 15.000 e i 10.000 anni fa
  • Il livello di complessità: l’arte cantabrica mostra una maggiore sofisticazione tecnica, con uso più frequente della policromia e maggiore naturalismo
  • La dimensione: le rappresentazioni cantabriche tendono ad essere più grandi e numerose

Un itinerario tra due mondi

Per gli appassionati di archeologia e storia antica, un itinerario che colleghi questi due straordinari patrimoni rupestri rappresenta un’esperienza culturale unica.

In Spagna è possibile raggiungere la Cantabria utilizzando la rete ferroviaria spagnola, che offre collegamenti efficienti. I treni in Spagna rappresentano un’opzione di viaggio sostenibile e confortevole, permettendo di ammirare anche i paesaggi che si attraversano durante il percorso.

Un itinerario completo potrebbe includere:

  1. Visita ai siti rupestri della Basilicata, con base a Matera
  2. Trasferimento in Spagna attraverso un volo verso Madrid o Barcellona
  3. Proseguimento in treno verso la Cantabria
  4. Esplorazione delle principali caverne cantabriche, con base a Santander o Santillana del Mar

Conservazione e fruizione: sfide contemporanee

La conservazione di questo inestimabile patrimonio rappresenta oggi una sfida significativa. L’equilibrio tra la necessità di proteggere i siti e il desiderio di renderli accessibili al pubblico è delicato e richiede approcci innovativi.

In entrambe le regioni, sono state adottate diverse strategie:

  • Creazione di repliche fedeli, come nel caso del Neocueva di Altamira
  • Sistemi di visita contingentati e controllati
  • Monitoraggio costante delle condizioni ambientali
  • Utilizzo di tecnologie digitali per la documentazione e la fruizione virtuale

Queste misure permettono di preservare l’integrità dei siti originali, garantendo al contempo la possibilità per il pubblico di apprezzare e comprendere l’importanza di queste antiche espressioni artistiche.

Il viaggio dalle grotte lucane alle caverne cantabriche rappresenta non solo un’esplorazione geografica, ma un vero e proprio percorso attraverso le origini dell’espressione artistica umana. Questi antichi dipinti, realizzati quando la scrittura era ancora lontana dall’essere inventata, costituiscono le prime pagine della nostra storia culturale.

La loro contemplazione ci permette di stabilire un contatto diretto con i nostri antenati più remoti, ricordandoci che l’impulso creativo e la necessità di comunicare attraverso immagini sono caratteristiche profondamente radicate nella natura umana, che trascendono il tempo e lo spazio. (foto Sina Morovat – Unsplash)

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