Riaperta Cattedrale Cassano. Galantino: «Alla Chiesa non basta un tempio, deve vivere per strada»

«La nostra attenzione è orientata sulla Chiesa Cattedrale, restituita al culto dopo parziali restauri. Ne gioiamo, ma questo deve aiutarci a non cadere nell’errore di considerare sufficiente avere un tempio materiale: ciò che conta è mettersi per strada, alla maniera di Cristo». Su queste parole del vescovo Nunzio Galantino è stata riaperta al culto la cattedrale di Cassano Jonio chiusa per lavori dall’aprile 2012. Lavori che ad oggi sono soltanto parzialmente conclusi.
La santa messa di domenica pomeriggio è stata concelabrata da mons. Galantino assieme ai suoi ultimi tre predecessori sul soglio episcopale cassanese: monsignor Vincenzo Bertolone, oggi arcivescovo di Catanzaro; monsignor Domenico Graziani, attuale arcivescovo di Crotone, e monsignor Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento.
Davanti al clero diocesano, alle autorità civili e militari e ai tantissimi fedeli, il vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio ha prima accolto le icone del Santissimo Crocifisso e di Maria Santissima Addolorata, sin qui provvisoriamente ospitate nella chiesa di sant’Agostino. Quindi la celebrazione lituggica, durante la quale ha avuto luogo la dedicazione dell’edificio sacro alla Natività della Beata Vergine Maria del Lauro. Suggello della cerimonia che ha segnato la restituzione alla comunità diocesana della sua casa di fede e di preghiera, negli ultimi due anni oggetto di interventi divenuti necessari poiché le infiltrazioni delle acque piovane avevano danneggiato gli affreschi presenti sulle pareti e sfaldato buona parte degli intonaci interni delle volte e delle pareti stesse, mentre altre infiltrazioni, provenienti dal piano stradale esterno, avevano indebolito le fondamenta, soprattutto della parte absidale e della cripta.
Le opere programmate sono state suddivise in quattro lotti funzionali riguardanti, tra l’altro, il rifacimento e consolidamento della copertura, delle volte sottostanti, degli affreschi e dei dipinti in esse presenti; il contenimento delle acque piovane nonché la riduzione del fenomeno dell’umidità che interessava la pavimentazione, i pilastri e gli altari della parte absidale; il restauro degli affreschi e dei decori parietali; il recupero della pavimentazione tutta; l’adeguamento liturgico del presbiterio; il restauro statico ed architettonico della cripta ed il rialloggiamento del coro ligneo, tutti per gran parte già portati a compimento e comunque in fase di completamento.
Vincenzo La Camera