Indagati per allagamento scavi di Sibari. La replica di Papasso e Gallo

“Ritengo sia un atto dovuto l’iscrizione nel Registro degli indagati per quanto accaduto a Sibari, essendo Sindaco del Comune ove ricade il sito interessato – è la risposta del sindaco cassanese Papasso dopo l’avviso di garanzia ricevuto in seguito all’esondazione del Crati che ha portato all’allagamento degli scavi di Sibari -. A riguardo, penso di aver fatto il mio dovere già prima dell’esondazione del Fiume Crati, nonostante fossi alla guida del Comune da pochissimi mesi. Mi preme, inoltre, evidenziare – continua Papasso – che sotto la mia gestione, è stato proprio il Comune di Cassano ad emettere Ordinanza di eradicamento dalla golena del fiume Crati di agrumeto, peraltro ricadente in area SIC (Sito di Interesse Comunitario); ordinanza che, purtroppo, è stata sospesa dal TAR Calabria. Per tali motivi, abbiamo dato mandato ad un legale di fiducia, che ha già provveduto a costituire il Comune e che lo rappresenterà nella causa di merito che si terrà nel mese di febbraio prossimo.
Non si fa attendere nemmeno la replica del già sindaco di Cassano e consigliere regionale Gallo, che figurebbe nel registro degli indagati: “Con riferimento al mio coinvolgimento, pur non avendo notizie ulteriori a quelle divulgate dagli organi di informazione in relazione ad un’inchiesta che s’apprende essere ancora in divenire e nell’ambito della quale nessuna imputazione è stata formulata a mio carico, confermo piena, pienissima fiducia nell’operato degli inquirenti, ai quali assicuro massima collaborazione. È bene, anzi necessario, approfondire ogni aspetto della vicenda affinchè non residuino zone d’ombre”.
v.l.c.