Rifiuti tossici tra Cerchiara e Francavilla. “Ambiente e Salute”: «Bonifica ferma. Abbandonati dalle istituzioni»

La bonifica dai rifiuti tossici (ferriti di zinco dell’ex fabbrica Pertusola Sud di Crotone, ndr) del sito di località “Capraro”, al confine tra i comuni di Cerchiare e di Francavilla Marittima, è ferma da mesi e la cosa non importa a nessuno. A sostenere questa tesi e ad sollevare il problema è la neo-nata associazione “Cerchiara – Ambiente e Salute” sorta con l’obiettivo prioritario di fungere da sentinella “a difesa della propria salute e di quella dei propri figli e, in questa ottica, di promuovere ogni valida e concreta iniziativa in merito alla scandalosa presenza ultra-ventennale dei rifiuti tossici» che, come ci si ricorderà, sotto forma di ferrite di zinco proveniente dall’ex Pertusola di Crotone, è stata interrata in modo furtivo e fraudolento in contrada Capraro.
«L’associazione, – si legge nella prima comunicazione ufficiale – intende da subito comprendere come mai a distanza di tanti anni i rifiuti siano ancora nel sito e la relativa e tante volte annunciata bonifica sia stata sospesa. I cittadini, – si legge ancora – in special modo quelli che risiedono nelle vicinanze, denunciano la fuoriuscita di gas dal sito contaminato verificatasi in occasione di un incendio doloso accaduto questa estate. Attualmente solo un telo di plastica protegge dal contatto diretto dell’aria i rifiuti e ancora non è chiaro, sebbene siano trascorsi molti anni dall’inizio dei lavori, perché la bonifica è ferma da almeno sette mesi, né si ha contezza di quanti rifiuti siano ancora presenti e quale sia la loro pericolosità». Legittima quindi, attesa la ormai certa incidenza dei rifiuti tossici sulla escalation delle malattie neoplastiche, la preoccupazione dei residenti della zona. «Nessuna delle Istituzioni – si legge infatti nella nota – ha compreso il senso di smarrimento e di frustrazione dei tanti cittadini che sono costretti a vivere nelle vicinanze del sito inquinato continuando giorno e notte a convivere con questo eco-mostro».
Proprio per questo la neo-nata associazione, al fine di appurare le ragioni della sospensione dei lavori, intende alzare la guardia, voler prendere visione degli atti (ivi comprese le misurazioni effettuate dall’Arpacal) e, al contempo, «invita gli amministratori dei due comuni, la Provincia e la Regione Calabria ad intervenire per far riprendere immediatamente la bonifica e contestualmente promuovere azioni di monitoraggio della salute dei cittadini di entrambi i comuni coinvolti. Da ora in poi, – conclude la nota – con la nascita dell’Associazione, l’attenzione della popolazione sarà altissima e non si permetterà a nessun politico di continuare a prendere sotto gamba tale gravissima situazione che dura oramai da troppo tempo».
Pino La Rocca