Ministro della Salute a Trebisacce per l’ex ospedale? Intanto è braccio di ferro con l’Asp per Lungodegenza
Mentre circola la notizia che il 17 novembre il ministro della salute Beatrice Lorenzin (nella foto) farà visita di persona all’ex ospedale di Trebisacce per illustrare quale sarà il futuro del “Chidichimo”, continua il preoccupante braccio di ferro tra il personale sanitario della Lungodegenza-RSA medicalizzata ed i vertici dell’Asp. Mentre dal ministero viene infatti disposto l’aumento dei posti-letto ed il completamento delle attività ospedaliere e territoriali, i vertici dell’Asp, nonostante i reiterati appelli dei responsabili del servizio e delle forze sindacali, fanno orecchie da mercante, autorizzando il lavoro straordinario che finisce per aumentare i costi della sanità, ma guardandosi bene dal disporre l’incremento del personale. All’appello mancherebbero infatti n. 3 infermieri e n. 4 operatori socio-sanitari che, secondo indiscrezioni, sarebbero attualmente impiegati in altre mansioni. C’è quindi soddisfazione tra gli addetti ai lavori perché dall’Agenas di Roma arrivano riconoscimenti ufficiali sulla produttività del reparto che viene potenziato, ma c’è grande rammarico perché con il personale attualmente disponibile non è possibile assicurare la necessaria turnazione per far fronte alle accresciute esigenze del reparto.
Un reparto che già può contare su ben 30 degenze e che, secondo il nuovo piano territoriale, dovranno arrivare a ben 50 posti-letto. Risultato: il responsabile dell’UOC di Geriatria prof. Francesco Lamenza, in presenza di questa sorta di inspiegabile ostruzionismo, ha chiesto formalmente al Diggì Scarpelli di disporre il trasferimento del reparto presso il presidio ospedaliero di Rossano e, da quanto si è sentito dire nei corridoi del “Chidichimo”, avrebbe minacciato di non farsi trovare al proprio posto giorno 17 novembre quando il ministro della Salute Beatrice Lorenzin farà visita personalmente al presidio ospedaliero di Trebisacce proprio per delineare quella che sarà la strategia del ministero nei confronti del “Chidichimo”. A prescindere dal prossimo pronunciamento del Consiglio di Stato che potrebbe sentenziare la riapertura completa dell’ospedale, oltre ai 50 posti-letto destinati alla Lungodegenza Geriatrica con annesse Sezioni di Riabilitazione geriatrica, di valutazione psico-motoria, di disturbi della memoria e, quanto prima, della Riabilitazione intensiva, presso il “Chidichimo” l’Agenas avrebbe già previsto l’apertura di un Pronto Soccorso avanzato h/24 dotato di n. 4 posti-letto e del personale medico e specialistico idoneo a fronteggiare l’emergenza-urgenza.
Pino La Rocca