Gli scout di Cassano portano la “Luce della Pace” nel carcere di Castrovillari
Perché lo scoutismo è anche questo: portare una parola buona, il conforto a chi sta ai margini della società e, magari, vuole provare a redimersi proprio col conforto religioso. E’ terminato in un altro posto “simbolo”, carico di speranze ma anche di tanta vita reale, carica di umanità, com’è quella vissuta tra le sbarre, il “viaggio” della Luce della Pace. Il Gruppo Scout Cassano 1 dopo averla accolta, festante, a Paola, proveniente da Trieste in treno, a fine dicembre, l’ha portata, in più di un mese, nei luoghi simbolo di sofferenza, ma anche di rinascita, che sono costellati sul territorio diocesano: l’Hospice di Cassano all’Ionio, la comunità terapeutica per ex tossicodipendenti “Saman”, la Casa di riposo per anziani “Casa Serena”. Ultima tappa in ordine di tempo per questo particolarissimo “viaggio” di preghiera e di meditazione è terminato nella Casa circondariale di Castrovillari.
Lì, nell’istituto penitenziario, dove iniziò la visita pastorale di Papa Francesco il 21 giugno e dove si incrociano sguardi e storie, le più disparate e disperate, grazie alla direzione, al comandante la Polizia penitenziaria e alla dottoressa Maria Pia Barbaro, la luce proveniente dalla Chiesa della Natività a Betlemme, ha squarciato, seppure solo per qualche minuto, il buio esistenziale di chi ha commesso uno o più errori, nella propria vita, rischiarandola come solo la luce di Gesù Cristo sa fare. Alla presenza della guida spirituale, don Nicola Arcuri, dei docenti della scuola interna all’Istituto, di molti detenuti, si è tenuto, nella cappella del carcere, il momento di preghiera, accompagnato da canti animati dagli stessi scout, che ha celebrato anche il quarto anniversario della distribuzione della Luce della Pace di Betlemme. La Luce, poi, è stata portata sempre dagli Scout di Cassano in ogni sezione, da quella femminile alle diverse sezioni maschili. Un’esperienza unica, degna chiusura di un “viaggio” spirituale che continua, ora, a percorrere le strade imperscrutabili degli animi umani.
Caterina La Banca