“Convivere è possibile”. A Civita la festa dell’ospitalità e dell’accoglienza
Sabato 2 maggio, Civita sarà protagonista della V “Festa dell’ospitalità e dell’accoglienza” dal nome “Raduno Sprar”. Saranno presenti, infatti, i partecipanti al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), un progetto nazionale del Ministero dell’Interno, aperto a comuni ed enti locali che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale essi garantiscono interventi di “accoglienza integrata”.
L’iniziativa è promossa dall’Auser di Civita e dall’Istituto per la famiglia onlus, presieduta da AntonLuca De Salvo, con la collaborazione degli operatori e dalle figure professionali del centro Sprar di Civita, diretto da Stefano Cervone, e il patrocinio del Comune di Civita.
La festa – che vuole manifestare solidarietà a chi sfugge a situazioni di conflitto e povertà – affronta i temi dell’integrazione e dell’incontro tra persone di lingue, culture, etnie e generazioni diverse, per dire che ”convivere è possibile”. Tra le nazioni rappresentate: Mali, Togo, Gambia, Bangladesh, Ghana, Sierra Leone, Senegal, Nigeria, Pakistan.
Il programma prevede, alle ore 10.00, l’arrivo in Piazza Municipio degli ospiti. Alle 13.00 la presentazione dell’opuscolo dello Sprar di Civita e, in serata, alle ore 19.00 è prevista la degustazione di prodotti etnici e calabresi, presso il rione Magazzeno, in occasione dell’accensione del Kaminet (falò), manifestazione storico-culturale.
«Sono convinto – sostiene De Salvo – che da Civita, comunità di minoranza linguistica albanese, si darà inizio ad un processo dove religioni, etnie e culture differenti potranno convivere ed integrarsi all’interno di una comunità democratica che vede nella diversità una ricchezza ed uno strumento per far crescere il territorio».
Federica Grisolia