Da Rocca Imperiale una chitarra a km0 per far risuonare il Pollino
Se l’artigianato tradizionale nell’Alto Jonio sembra ormai scomparso, emergono, però, per dedizione e professionalità, alcuni esempi innovativi. Come l’arte di costruire chitarre dei liutai Vincenzo e Marco Corrado, di Montegiordano. Per incontrare padre e figlio bisogna andare nel laboratorio di liuteria che hanno allestito a Rocca Imperiale, in una stanza del Monastero dei Frati Osservanti. Ed è proprio qui che il giovane liutaio Marco (a lavoro, nella foto in alto) ha confezionato il suo ultimo capolavoro: una chitarra a Km0 (nella foto in basso), definizione coniata da lui stesso. Ma perché a Km0? Perchè è costruito interamente con l’acero campestre del Pollino, il Parco naturale più grande d’Italia, patrimonio dell’Unesco, che abbraccia l’Alto Jonio cosentino.
«Dopo un lunga ricerca sul suono dei legni e su come tirarne fuori il vero spirito, l’acero campestre del Pollino è risultato essere di ottima qualità per il mio scopo – ci racconta Marco», che, nel suo lavoro artigianale, cerca di valorizzare a pieno ciò che il suo territorio può offrirgli. «Con questa chitarra, ovunque essa finisca, voglio far risuonare il Pollino».
La chitarra è stata commissionata alla Liuteria Corrado dal direttore artistico del “Salento Guitar Festival”, il concorso chitarristico internazionale che si terrà a Gallipoli (Lecce) dal 20 al 22 maggio. Il vincitore della kermesse musicale si porterà a casa il prezioso strumento, la chitarra calabro-lucana a Km0.
Vincenzo La Camera