Amendolara, torna in campo il Centrosinistra: «Dall’Amministrazione Ciminelli solo proclami»
Il centrosinistra di Amendolara si è ritrovato ieri sera (mercoledì) in un incontro voluto dalla locale sezione di Sinistra Ecologia e Libertà (nella foto) per tornare a far sentire la propria voce dopo un anno di Amministrazione Ciminelli che «ci presenta un paese fortemente arretrato», lamenta il consigliere provinciale Sel Mario Melfi, tra i promotori del dibattito, al quale hanno preso parte, oltre alla compagine vendoliana (coordinata a livello locale da Mimmo Pucci), anche il Partito Democratico e Rifondazione Comunista con i due responsabili di sezione al tavolo dei relatori, e cioè Rocco Salerno ed Elena Roma.
Un centrosinistra che da quanto si è appreso, in questo primo anno di nuova gestione del Comune, ha in parte volutamente “riposto le armi” «per permettere alla subentrante Amministrazione di poter operare in serenità». Ma alla luce dei risultati ottenuti, «incombe la necessità di tornare a far sentire la nostra voce», ha ribadito Melfi «per evitare che in poco tempo venga vanificato quanto di buono fatto in più anni».
Dal Piano Spiaggia al Piano Strutturale Comunale «bloccati», che determinano «una situazione di stallo per l’economia locale soprattutto per le imprese edili (elemento caratterizzante l’economia locale) e per chi vuole investire nella ricettività turistica», all’ex centro Riabilitativo e di recupero funzionale che ha smesso di operare da circa un anno «nel silenzio assordante dell’attuale Amministrazione», denuncia ancora il coordinatore provinciale Sel, Melfi. Alla riunione, svoltasi nella “Sala Saracino” ad Amendolara centro, hanno partecipato iscritti e simpatizzanti dei partiti di centrosinistra che nell’ultima tornata elettorale erano schierati con l’allora capolista Franco Melfi.
«Un anno di proclami e di favoritismi», questo il leit motiv emerso dalla riunione di ieri sera nei confronti dell’Amministrazione targata Antonello Ciminelli. «Mi auguro, per il bene di Amendolara – ha commentato Melfi – di vedere realizzato al più presto almeno parte di quello che è stato soltanto sbandierato in questi mesi». Nel programma triennale delle opere pubbliche 2012-2014, approvato dal Consiglio comunale con i voti favorevoli solo della Maggioranza, è stata prevista, tra le altre cose, anche la riqualificazione della piazza principale Giovanni XXIII. L’idea progettuale sarebbe quella di accorpare la piazza centrale a quella antistante le Poste – si legge nella delibera del Consiglio Comunale del 13.4.12, demolendo l’attuale museo (con trasferimento reperti in luogo più idoneo) e la fontana, realizzando una scalinata di collegamento al centro storico. Per un costo totale pari ad 1.250.000. A parte ieri sera, già in sede di consiglio, l’opposizione del consigliere di Minoranza Salerno era stata netta: «In un momento di crisi economica – disse – un’opera che prevede la demolizione di un biglietto da visita del nostro paese corrisponde ad un vero e proprio spreco di denaro».
Sott’accusa anche la gestione dell’ex Hotel Jonio ed ex Liceo Classico, sito alla Marina. Una questione spinosa più volte dibattuta anche in piazza. Mario Melfi, in qualità di consigliere provinciale, ha giustificato i mancati interventi della Provincia (seppur minimi) in materia di ristrutturazione dell’edificio in quanto l’attuale Amministrazione comunale di Amendolara, spiega Melfi, «ha comunicato con una lettera alla Provincia di essere disposta a riacquistare l’immobile», andando così a rispolverare una clausola prevista nell’atto di cessione alla Provincia che prevedeva il riscatto della struttura, condizioni di bilancio permettendo. Quindi, da quello che emerge, continua la querelle sull’ex Liceo Classico, sito una zona centralissima di Amendolara Marina. Una struttura ad oggi inutilizzata e ridotto in condizioni al limite della decenza per un paese che ambisce a diventare un’importante meta turistica.
Sulla stessa lunghezza d’onda dell’esponente Sel, anche Rocco Salerno (Pd) ed Elena Roma (Prc). I partiti di centrosinistra di Amendolara sono d’accordo a ricompattarsi «per proporre un’opposizione politico-amministrativa coesa, necessaria a ristabilire il ruolo fondamentale dei partiti» e per contribuire a quella sana dialettica necessaria per la gestione della cosa pubblica.
Vincenzo La Camera