Saracena. «L’acqua è a rischio privatizzazione»

«A meno di sorprese, sembrerebbe che anche l’Amministrazione comunale di Saracena sia in procinto di aderire all’Autorità Idrica della Calabria (AIC), l’ente che la Regione Calabria ha istituito per il governo del servizio idrico». E’ quanto dichiara il Movimento Saracena In Comune, secondo cui, in questo caso, si incapperebbe nel rischio di «tradire il risultato referendario del 2011, quando 26 milioni di italiani dissero no a qualsiasi gestione profittevole, da parte di privati, della risorsa acqua». Inoltre, è del tutto plausibile che «l’esperienza di autogestione del servizio idrico a Saracena venga smantellata e che le tariffe aumentino vertiginosamente».
Che natura avrà questo «soggetto gestore»? – si chiede, infatti, il movimento di minoranza, di cui è promotore Luigi Pandolfi. «Più facile che sia una impresa privata o una società per azioni direttamente creata dall’AIC che un ente pubblico». La risposta scaturirebbe dal fatto che «se si voleva intraprendere la strada della ripubblicizzazione del servizio, la soluzione più logica sarebbe stata quella di istituire un’azienda pubblica regionale». Altro punto è il ruolo della SoRiCal. «Sebbene, in liquidazione, ma, a quanto pare in piena attività, che farà? Quale sarà il suo ruolo nella partita?».
«Nel caso di Saracena – continua il movimento – non c’è alcuna garanzia che l’AIC ammetta la gestione esistente. Chiediamo all’Amministrazione di fermarsi e di stigmatizzare pubblicamente la scelta della Regione, iniziando, parimenti, una battaglia rigorosa, alla luce del sole, per l’acqua pubblica, a Saracena ed in Calabria».
Redazione