Castrovillari, in un palazzo nobiliare scoperta incisione dell’Ordine del Drago

Durante i lavori di ristrutturazione di un’antica stalla, probabilmente l’unica che si può ancora vedere all’interno di in un palazzo nobiliare a Castrovillari, precisamente palazzo Baratta, è stata messa in luce, forse facente parte di una scala o di un muro realizzato con materiali di risulta, una pietra calcarea di tipo locale che mostrava alcuni strani segni incisi. Il proprietario, N.H.Paolo Baratta, ha notato che quei segni erano un chiaro disegno riproducente una sorta di serpente con la coda attorno al collo. Si tratta, in realtà, di un simbolo molto noto, utilizzato dall’Ordine del Drago o del Dragone, un ordine cavalleresco – militare fondato nel XV secolo e che tra i suoi membri vantava il fior fiore della nobiltà europea ed alcune teste coronate, tra cui Re Alfonso V d’Aragona e suo figlio Ferrante, Giorgio Castriota Skanderbeg e Vlad II Basarab, voivoda di Valacchia e padre del ben più celebre Vlad III, Tepes cioè l’Impalatore, giunto sino a noi con il nomignolo di Dracula che in romeno significa “figlio del drago”.
Il simbolo si trova inciso in una porzione della pietra che in qualche modo sembrerebbe essersi preservata poiché protetta dalla stessa muratura in cui si trovava e, ad una prima analisi, l’incisione non sembra opera recente. Per quanto riguarda la storia locale, cosa ci fa un simbolo del genere a Castrovillari? A parte il legame con i “proprietari” del Castello aragonese, Alfonso d’Aragona e il figlio Ferrante, non si conoscono altri personaggi del territorio che appartenessero all’Ordine.
Plausibile, invece, potrebbe essere che qualche nobiluomo della famiglia Baratta conoscesse le antiche vicende dell’Ordine e ne volesse reiterare la simbologia presente anche nel nome del casato, Dragone-Baratta. Imparentati con gli Angioini e con i principi Sanseverino, giunsero a Castrovillari al seguito dei Normanni già nel XI secolo. Membri della prima loggia massonica e della prima setta liberale di stampo carbonaro chiamata “Chiesa del Lagano” o “Chiesa di Lagaria”. Inoltre, essendo Dionisio Baratta senior, nato nella prima metà del XVIII secolo, dottissimo medico, esoterico, fautore dell’alchimia operativa, massone, molto esperto anche in astrologia, «conoscitore di tutti i sistemi di medicina antichi e moderni», è probabile che egli stesso abbia fatto incidere quel simbolo molto significativo anche nel linguaggio alchemico ed esoterico: il drago è il «guardiano della soglia», custode del tesoro spirituale iniziatico che il neofita deve affrontare e vincere per compiere il proprio percorso iniziatico. Tante le congetture e tante le ipotesi ancora tutte da verificare, resta il fatto che di questo simbolo se ne possono ammirare soltanto pochissimi esempi in tutta l’Europa.
Redazione