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Crosia. Violenza sulle donne, protocollo d’intesa tra Comune e Fondazione Lanzino

Crosia. Violenza sulle donne, protocollo d’intesa tra Comune e Fondazione Lanzino
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E’ stato firmato, nei giorni scorsi, un protocollo d’intesa tra il Comune di Crosia e la Fondazione Roberta Lanzino Onlus, nata a Rende nel 1989 per volontà di Franco e Matilde, genitori della ragazza di 19 anni, fermata e uccisa – l’anno prima (nel luglio del 1988) – da brutali stupratori, sulla strada impervia di Falconara Albanese che la portava al mare. Gli assassini della studentessa, al primo anno di Scienze Economiche e Sociali all’Università della Calabria, non sono mai stati assicurati alla giustizia.

E’ da allora che la Fondazione si rende promotrice di iniziative in ambito educativo e formativo sui temi della parità tra i sessi e della violenza contro le donne, affrontando il difficile problema da diverse angolazioni, facendosi piano piano conoscere sull’intero territorio calabrese e poi anche nazionale, e diventando nel tempo sempre più un riferimento preciso, sia di sostegno per le donne maltrattate e vittime di violenza, sia culturale per il territorio.

L’obiettivo del protocollo firmato d’intesa con l’esecutivo Russo è quello di aprire uno sportello di ascolto e, successivamente, di destinare alla fondazione stessa una struttura comunale per garantire supporto e accoglienza alle donne vittime di violenza e maltrattamenti. «Il primo passo è stato compiuto. Ora – dichiarano il primo cittadino di Crosia, Antonio Russo e l’assessore Graziella Guido – la cosa più importante è quella di incontrare le dirigenti degli Istituti cittadini, per concordare e pianificare un piano di formazione ed informazione nelle scuole, luoghi privilegiati per educare e sensibilizzare alla prevenzione dei fenomeni di violenza».

Particolare rilevanza, nella storia della Fondazione Lanzino, acquista la costruzione del primo lotto di una importante struttura abitativa, funzionale ai bisogni delle donne e dei minori maltrattati e in difficoltà a causa di situazioni di violenza. “La Casa di Roberta” – costruita con progetto finanziato con fondi Por della Regione Calabria – sorge a Rende e include anche ambulatori medici, un ambiente per le audizioni protette, un ampio salone di rappresentanza.

Federica Grisolia

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