Nuova Ss106. Melfi: «Ricorso al Tar dei proprietari terrieri rallenta approvazione progetto»

Nuova S.S. 106: il CIPE approva 43 nuovi progetti bypassando quello del 3° Megalotto della S.S. 106. Il Ricorso al TAR, presentato dai componenti del Comitato dei Cittadini dell’Alto Jonio, secondo l’ex sindaco di Amendolara Mario Melfi, per il momento rallenta l’iter di approvazione del progetto e rischia di mandare in fumo 1miliardo e 234milioni di euro di finanziamenti. Secondo Mario Melfi, già sindaco di Amendolara, consigliere provinciale per più consiliature e attuale Capo del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, si tratta di un progetto invidiabile che, tra lavoro diretto ed indotto, consentirebbe almeno otto anni di benefici a tutti: otto anni che, a suo dire, avrebbero permesso a molti di non ricorrere alla cassa integrazione, alla disoccupazione e avrebbe impedito a molti di emigrare e, alla ricerca di lavoro e di dignità, di abbandonare la propria terra già fortemente compromessa da questa triste piaga sociale.
«Eh già – ha commentato l’ex sindacalista della Cisl Mario Melfi senza comunque voler speculare sulle reiterate tragedie della strada verificatesi nei giorni scorsi – perché i nostri comuni ogni giorno segnano una partenza, a volte di famiglie intere, spesso di giovani con una laurea in tasca, desertificando così il territorio anche e soprattutto a livello culturale. Otto anni di lavoro – ha aggiunto Melfi – avrebbero risollevato un po’ l’economia dell’Alto Jonio. Un miliardo e 234milioni di euro che non sono stati minimamente presi in considerazione il 22 dicembre scorso dal CIPE che nel finanziare i nuovi 43 progetti, non ha preso in considerazione quello sulla S.S. 106 per il quale, da quanto si dice, si attenderebbe l’esito del ricorso al TAR presentato dai proprietari terrieri».
Intanto, secondo lo stesso Melfi (nella foto), prenderebbe corpo la richiesta da parte della ditta appaltatrice (Astaldi-Impregilo) di un indennizzo economico nei confronti dell’Anas e soprattutto prenderebbe corpo la possibilità che i fondi possano essere dirottati altrove. «Naturalmente – ha aggiunto l’ex sindaco di Amendolara – avranno brindato, e non certo con semplice spumante ma con Don Perignon d’annata, i proprietari terrieri di Amendolara. Infatti hanno allontanato la minaccia di vedersi espropriati qualche metro di terra ma, soprattutto, per qualcuno la minaccia di essere disturbati dal frastuono dei lavori. Non so, onestamente, – ha aggiunto Melfi – se i sindaci di Amendolara, Trebisacce e Villapiana, hanno brindato. Certo è che non hanno creduto in possibili modifiche in corso d’opera e si sono arrogati il diritto di parlare a nome della popolazione senza mai consultarla. Anzi, quando hanno tentato una manifestazione, si sono ritrovati in 20 persone su una popolazione di oltre 20mila abitanti. E, – ha concluso Mario Melfi con sarcasmo e forse alludendo ad altri resilienti – avrà certamente esultato il nuovo che avanza: i pianori sono salvi, chissà, però, se qualche volta l’on. Serena Pellegrino (Sinistra Italiana) verrà a farci visita e si intratterrà con i tanti disoccupati dell’Alto Jonio. Certamente si farà vedere il cittadino Nicola Morra (senatore Movimento 5Stelle), altro ferreo protagonista della resistenza».
Pino La Rocca
I proprietari dei terreni interessati dalla nuova 106 hanno il sacrosanto diritto di ricorrere contro tale progetto.Certo è che qualcuno pensa che questa nuova opera porterà benefici importanti per gli abitanti del luogo.Sono fiducioso.Otto anni di benefici per tutti non sono pochi.Per adesso mi sto preparando perchè simile prospettiva mi incuriosisce non poco.
mi piacerebbe sapere quanti, residenti nell’alto jonio sarebbero capaci di individuare “le terrazze marine” in nome delle quali non si dovrebbe fare l’opera. tutto ciò è ridicolo. Le grandi opere vanno fatte, e come per tutte le grandi opere c’è sempre un prezzo da pagare in termini ambientali.
Caro Paese 24, io non ho i soldi per presentare un ricorso al TAR, ma ho la cultura per capire che si tratta di un progetto criminale. da un punto di vista economico, urbanistico, storico e turistico. L’eventuale economia dell’opera, lo sapete benissimo, andrà a beneficio di tutti, meno che dell’Alto Jonio. Ma insistono, ed insistete. Avrete i vostri buoni motivi. Gli stessi che nei decenni hanno fatto sprofondare questa affascinante regione in un pozzo nero. Grazie.
«Insistete»? «Avrete i vostri buoni motivi»? Caro lettore, a chi si riferisce?
La redazione
Allora, caro Paese 24, quando io scrivo un pezzetto di critica ad un qualcosa, argomento con dati concreti quanto vado affermando. Se non lo facessi, oltre che a non vedermi pubblicato l’articoletto, mi vergognerei con me stesso perché sarebbe evidente la mia cattiva fede.
parlare di otto anni di bengodi con la realizzazione del 3° Megalotto, e la soluzione ai problemi di disoccupazione del territorio, senza esporre le analisi inerenti, significa soltanto illudere, per motivi incoffessabili, le persone che vivono e soffrono quella fragilità.
E’ in corso la realizzazione di una importante infrastruttura viaria: SS534 Sibari – Firmo. Importante perché collega l’Alto Jonio con l’Autostrada del Mediterraneo.
Quanti, grazie al “lavoro diretto ed indotto hanno potuto non abbandonare la loro terra, uscire dalla cassa integrazione, e risolvere la loro disoccupazione”?
Risposta: Zero.
Quindi un’opera va valutata per i suoi reali eventuali vantaggi, o, come nel caso in esame, come ho ampiamente dimostrato, anche fornendo alternative, valutandone i danni economici, urbanistici, storici e turistici (che evito qui di riproporre).
Tutto questo per dire che se uno si alza la mattina, ed espone astruse teorie economiche non dimostrabili, non per questo deve necessariamente trovare chi gliele pubblica.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo.
Allora, caro lettore, non stiamo discutendo sull’oggetto dell’articolo, ma sui termini da lei usati nel precedente commento. E cioè «Insistete», «Avrete i vostri buoni motivi». Ripetiamo la domanda: a chi si riferisce? Chi insisterebbe? Chi avrebbe i buoni motivi per promuovere la realizzazione della nuova Ss 106? Se tra questi vorrebbe inserire anche Paese24 (e pare proprio di sì), prende un granchio perché noi ci limitiamo a fare informazione dando spazio, come in questo caso, alle varie parti. Poi, la verità assoluta appartiene ad Uno Solo.
In merito al dibattito sul Terzo Megalotto abbiamo pubblicato, in questi giorni, un articolo con le dichiarazioni del già sindaco di Amendolara, Mario Melfi ed un altro articolo con la risposta di un comitato civico. Tutto qua. Ci auguriamo di essere stati chiari ed esaustivi.
La redazione
Certamente, ho notato che Paese24 non “promuove la realizzazione del 3°Megalotto”. Infatti:
Paese24 2015-04-24
“Dopo il via-libera del governo che ha inserito la SS 106 tra le grandi opere da realizzare, anche il governo regionale ha finalmente preso posizione a favore…”.
AH, “FINALMENTE” DITE?
CON POI A SEGUIRE LE DOTTE ESTERNAZIONI (RIPORTATE PAROLA PER PAROLA) DI UN TIZIO CONVINTO CHE SIANO LE STRADE AD UCCIDERE LE PERSONE, E NON I PAZZI DA CUI, UN SEMPLICE LETTORE COME ME, SI VEDE SORPASSARE A 180 ALL’ORA CON LIMITI DI 90.
Paese24 2017-09-28
“Il sindaco di Amendolara aveva promesso, tramite le colonne del nostro giornale, di incatenarsi sulla SS106 qualora i suoi desiderata in merito al progetto della nuova strada non fossero stati quanto meno esaminati. Ad oggi nulla di tutto ciò…”.
AH, “SUOI DESIDERATA”? “SUOI”? SUOI, CERTO, PERSONALI, NON ESPRESSIONE DI UNA MAGGIORANZA CHE LO HA ELETTO.
CON POI A SEGUIRE, INVECE, LE PREGNANTI OSSERVAZIONI (RIPORTATE PROLISSAMENTE PAROLA PER PAROLA) DELLA MINORANZA CHE CONCLUDE: “Noi la strada la vogliamo”.
Paese24 2017-10-30
“Il sindaco di Amendolara si incatena sulla SS 106 per protestare, a suo dire…ma difficilmente farà breccia tra le istituzioni sovra-regionali anche perché…non ha avuto il supporto…dei suoi colleghi sindaci. Solo due infatti (Trebisacce e Villapiana) i comuni che hanno condiviso il suo gesto…”.
AH, “SOLO DUE”? “SOLO”? INTANTO SONO TRE CON LUI STESSO, E SU CINQUE TOTALI INTERESSATI ALLA FACCENDA. DI CUI UNO SOLO DEI DUE RESTANTI GIUSTIFICATO (ROSETO) VISTO CHE IL BREVISSIMO TRATTO MALMESSO DI UN PAIO DI CHILOMETRI LO INTERESSA DIRETTAMENTE, E L’ALTRO, CASSANO, ERA EVIDENTEMENTE IN ALTRE FACCENDE AFFACCENDATO (LO HANNO SCIOLTO PER INFILTRAZIONI MAFIOSE).
MANCO A DIRLO, L’ARTICOLO SI CONCLUDE CON LA SOLITA DIVULGAZIONE DEL PENSIERO (SIC) DEL TIZIO DI CUI SOPRA.