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Trebisacce, patine oleose in mare. Comune: «Depuratore funziona. Probabile influenza di scarichi abusivi»

Trebisacce, patine oleose in mare. Comune: «Depuratore funziona. Probabile influenza di scarichi abusivi»
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Veduta aerea del litorale trebisaccese

L’impianto di depurazione di Trebisacce funziona perfettamente e lo attestano le analisi svolte a più riprese nei giorni scorsi, ma l’acqua del mare, seppure episodicamente, non è cristallina come una volta e la gente, come si legge nella stessa comunicazione proveniente dal comune, se ne lamenta con gli amministratori in carica che non sanno più a che santo votarsi per risalire alla fonte del diffuso inquinamento. Diffuso perché, da quanto riferiscono diversi “bagnanti” che ogni giorno si spostano lungo l’Alto Jonio in cerca di mare pulito, il problema è lo stesso anche in altri paesi. Per fortuna il problema è all’attenzione di tutte le istituzioni preposte, in primis della Capitaneria di Porto, a cui si chiede collaborazione e vigilanza per scovare le possibili fonti di inquinamenti. Così, dopo l’incontro organizzato a Villapiana per lo stesso motivo dal sindaco Roberto Rizzuto che ha incontrato il responsabile del Locamare di Trebisacce ed i vertici della BSV, anche il sindaco di Trebisacce Franco Mundo, insieme al delegato all’Ambiente Gianpaolo Schiumerini ed al comandante della Guardia Costiera di Trebisacce Capo Rosario Lanza, – secondo quanto si legge in una nota-stampa del comune – hanno effettuato un sopralluogo presso l’impianto di depurazione sito in Contrada Malomo e alla foce dei torrenti a seguito delle segnalazioni dei bagnanti preoccupati delle condizioni delle acque del nostro mare.

“L’impianto di depurazione – si legge ancora nella nota – in base ai controlli e alle analisi che vengono effettuati periodicamente risulta funzionare alla perfezione e le acque in uscita risultano essere limpide e pulite, anche grazie ai solventi che vengono usati per abbattere la carica dei microrganismi. Inoltre sono giunte le analisi dell’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) per il controllo chimico e microbiologico sulle acque di balneazione. Il Giudizio riportato – si legge ancora – è che i dati dei parametri chimici determinati sul campione in esame hanno fornito valori conformi al D.P.R. 470/82, Direttiva CEE n° 76/160. Anche le acque dei due torrenti Pagliara e Saraceno, dato il periodo di secca, risultano essere limpide e prive di detriti”.

E allora, si chiedono preoccupati i trebisaccesi ed i pochi turisti presenti quest’anno, qual è l’origine della solita patina oleosa che si presenta periodicamente e che talvolta, in assenza di correnti per la calma piatta di questi giorni, staziona proprio in quei 50 metri destinati alla balneazione? «Le uniche ipotesi, al momento, – si legge in conclusione nel succitato comunicato – risultano essere la probabile presenza di scarichi abusivi, che sversano in mare, oppure le correnti marine che trasportano alghe, ma anche il consistente traffico di imbarcazioni a largo delle coste che scaricano acque di sentina e oli. Nei prossimi giorni verranno comunque effettuati altri serrati controlli di rete e canali per giungere alla causa del problema e per poter rassicurare cittadini e turisti». Il problema della pulizia del mare, che in definitiva è l’unica ricchezza di cui disponeva il territorio, per la verità si può risolvere con un un’operazione sinergica di tutti i sindaci, perché il mare è l’unico elemento naturale che unisce veramente i popoli, facendo carta straccia di confini geografici e di steccati ideologici e politici.

Pino La Rocca

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