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Castrovillari. Una stele per ricordare Ezio Scida, dove morì in un incidente

Castrovillari. Una stele per ricordare Ezio Scida, dove morì in un incidente
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Un cippo commemorativo per ricordare Ezio Scida sarà posto, nel comune di Castrovillari, nei pressi della Masseria Gallo, dopo il centro Sociale di Cammarata, sull’area di circolazione che va verso Sibari (SP241), laddòve, il 19 gennaio 1946, il calciatore mediano, storico capitano e giocatore simbolo del Crotone negli anni’40, nato nella città di Pitagora il 26 agosto 1915, morì in un tragico incidente. L’Amministrazione comunale vuole, così, rafforzare la vicinanza a questo atleta, intitolando, inoltre, al calciatore quel tratto di strada. Durante la cerimonia – che si terrà proprio il 19 gennaio, alle ore 11 – sarà posizionata la stele, realizzata dall’artista Francesco Ortale, che riprende l’effigie dell’atleta su una lastra di pietra con al di sotto una frase che ripeteva spesso il giocatore. Parteciperanno i massimi esponenti del Crotone Calcio: il presidente, Gianni Vrenna; il direttore generale, Raffaele Vrenna; lo storico calciatore Antonio Galardo. Inoltre, i responsabili del Castrovillari Calcio, il sindaco, Mimmo Lo Polito, e il presidente della Polisportiva del Pollino, Luigi Filpo.

Ezio Scida morì, 74 anni fa, a soli 30 anni, e gli venne intitolato l’omonimo stadio situato a Crotone. Indossò la maglia numero 4 della squadra della sua città durante il periodo di permanenza della rappresentativa tra i campionati regionali calabresi di Promozione e Serie C1.

I fatti di quell’indimenticabile 19 gennaio 1946, dopo i quali  in segno di lutto e di solidarietà – rammentano le cronache d’allora –  la squadra del Castrovillari decise di rinunciare a disputare la partita con il Crotone e a farsi carico dei funerali del calciatore (nella foto un’affollatissima via Roma segue il feretro portato a spalla), menzionano che alle 19,30 circa, durante un viaggio verso Castrovillari per un’amichevole contro la squadra del Pollino, l’automezzo che trasportava il Crotone si ribaltò proprio in contrada Camerata e, nell’incidente, Scida perse la vita. Con lui viaggiava anche il fratello Ugo che, però, nell’impatto non riportò contusioni fatali come il resto della compagine della città di Pitagora.

Federica Grisolia

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