“Scirocco”, il romanzo fresco di stampa di Gianna Botti sulla guerra d’Algeria
Il libro sarà presentato a Marradi il 12 agosto
È tutto pronto a Marradi (Fi) per la presentazione del corposo romanzo storico di Gianna Botti dal suggestivo titolo “Scirocco”, editato dalla Aletti Editore, che si terrà presso L’Antica Corte delle Domenicane il 12 agosto alle ore 21. All’evento parteciperanno Silva Gurioli, presidente Fidapa locale, il sindaco Tommaso Triberti, Mirna Gentilini, presidentessa del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, Maurizio Brunetti che leggerà alcuni brani del libro e Rodolfo Ridolfi, direttore responsabile del giornale on line “Free News”, che dialogherà con l’autrice.
A fare da sfondo alla narrazione è la guerra d’Algeria (1954-1962), conflitto sotterraneo e cupo, tra i capitoli più nebulosi della storia recente, a cui si riallaccia la vicenda del protagonista Lino Manni. Proprio lui, spiantato, con un lavoro di giardiniere presso il marchese de Fournsnaques, che è a capo dei Servizi Segreti, verrà individuato per una speciale mansione. Col nome in codice di JP, è inviato in Nord Africa durante il conflitto franco-algerino e da quel momento dovrà districarsi tra i casi della sua doppia vita.
Con una scrittura incalzante, dettagliata, con rapidi cambi di scena e ambientazioni, tanto che il lettore avrà la percezione di assistere agli eventi come se guardasse un film, si srotolano le vicende di Lino, che interagirà anche con personalità del calibro di Abbas, de Gaulle e avrà il compito di stabilire rapporti con i Tuareg. Sulla sua vita soffia il vento di scirocco e continuerà a mulinarvi anche quando lascerà i Servizi Segreti. Come dice la leggenda berbera: “Quando soffia lo Shurhùq, gli uomini possono solo nascondersi e sperare che l’imponderabile occhio guardi altrove”. Il romanzo, disponibile sia in formato cartaceo che digitale, è ispirato a fatti reali, ma rimane un’opera di fantasia che narra una “storia” nelle pieghe della Storia. La lettura di quest’opera è coinvolgente e approfondisce lo spaccato storico della Questione Algerina, grazie ad un lavoro minuzioso di documentazione e consultazione dei giornali dell’epoca, unito alla leggerezza della narrazione, tanto cara a Italo Calvino.
«Luoghi, fatti e personaggi sono reali – informa Botti -. Alcune personalità appartengono alla storia recente, e mi è piaciuto farle interagire col protagonista, anch’egli essere di carne e di sangue che ho avuto l’onore di conoscere. Ma poiché si tratta di un romanzo che narra le vicende di un agente segreto, nella trama, il “probabile” ha colmato le fessure della Storia». È un lavoro di indubbia utilità collettiva, della cui esistenza si avverte il sollievo perché contribuisce, con le ipotesi messe in campo, a mantenere acceso l’interesse verso una faccenda dai contorni ancora nebulosi.
Redazione