Torre di Albidona. Unesco Trebisacce studia rapporto tra lingua madre e minoranze linguistiche
di Pino La Rocca – In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre promossa in tutto il mondo dall’UNESCO, il Club per l’Unesco di Trebisacce, presieduto dal Franco Maurella, in collaborazione con la Biblioteca Torre di Albidona di Rinaldo Chidichimo, ha organizzato un convegno di studio e di approfondimento coordinato dalla professoressa Mirella Franco, membro del Club per l’Unesco di Trebisacce, sul rapporto tra la Lingua Madre e le Minoranze Linguistiche, con particolare riferimento alla Lingua Albanese assai diffusa nel Sud-Italia e in particolare nelle province di Cosenza e di Crotone.
Dopo il saluto del padrone di casa, Rinaldo Chidichimo, ha preso la parola Franco Maurella, presidente del Club per l’Unesco di Trebisacce, il quale ha letto il messaggio di saluto inviato da Mario Brunetti, originario di Plataci, già Senatore della Repubblica, studioso e autore di varie pubblicazioni e saggi sulla “Questione Meridionale”, sulle politiche internazionali e sul problema delle Minoranze Linguistiche in Europa. E’ quindi seguito il video-messaggio di Lendita Haxhitasim, ambasciatrice in Italia della Repubblica del Kosovo, la quale ha ricordato che le diversità linguistiche ed etniche vanno accolte ed esaltate perché rappresentano un valore aggiunto sia dell’Italia che dell’Europa dei popoli. Subito dopo ha preso la parola Ettore Bonanno, docente dell’Istituto Scolastico di II Grado di Pallagorio (KR) e Referente dell’Associazione “Fili Meridiani di Crotone” il quale ha illustrato, con dovizia di foto, di video e di slide, un progetto di recupero e di salvaguardia della lingua albanese di cui il prof. Bonanno è referente del progetto in corso di attuazione nelle scuole di Pallagorio, Carfizzi e San Nicolas dell’Alto che rappresentano le tre comunità arbëreshe della provincia di Crotone.
A questo punto c’è stato il collegamento da remoto di Maria Teresa Zanola, docente presso l’Università del Sacro Cuore di Milano e autorevole membro dell’Accademia della Crusca, la quale ha illustrato il ruolo affidato alla suddetta Accademia nella “ripulitura” della lingua italiana da termini e fonemi ormai desueti e di salvaguardia dall’ingresso sempre più diffuso di anglismi. Ha concluso quindi i lavori Francesco Altimari, docente presso l’Università della Calabria, presidente della Fondazione Universitaria “F. Solano” e Direttore del Laboratorio di Albanologia il quale, dopo aver stigmatizzato il ritardo ventennale della regione Calabria nell’applicazione della Legge 482 sulle Minoranze Linguistiche, ha parlato del ruolo delle lingue minoritarie nell’Europa dei popoli e in particolare dell’importanza storica e della mancata e approssimativa tutela della lingua arbëreshe che il prof. Altimari ha definito autentica depositaria della storia e della memoria di un popolo e capace di compiere nel corso dei secoli il miracolo antropologico di dare visibilità e dignità al popolo arbëreshe.