Redazione Paese24.it

Frascineto. Si ripete il rituale delle Vallije, antica tradizione arbereshe

Frascineto. Si ripete il rituale delle Vallije, antica tradizione arbereshe
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Anche quest’anno, a Frascineto, si è ripetuto il tradizionale appuntamento con le Vallije, alla presenza della Vice Ministra degli Esteri della Repubblica del Kosovo, Liza Gashi e dell’Ambasciatrice in Italia del Kosovo, Lendita Haxhitasim; della delegazione del Comune di Gjakova e dei gruppi di Santa Sofia d’Epiro, San Benedetto Ullano e San Martino di Finita. Presente tra gli altri, il Consigliere Regionale, Giuseppe Graziano. L’importante appuntamento della ridda, in cui si rievoca la vittoria degli albanesi su i turchi, guidati dall’eroe Scanderbeg, è stato impreziosito dell’inaugurazione della mostra “Tunnel” del giovane artista locale, Leonardo Campolongo.

“Per la comunità di Frascineto – afferma il sindaco Angelo Catapano -, è un momento importante in cui si mescolano storia e tradizione. Le Vallije, rappresentano una particolarità non solo in Calabria, ma anche un patrimonio culturale e identitario per l’intero Paese”. La vallja è una danza di gruppo che coinvolge uomini e donne vestiti in costumi tradizionali, i cui partecipanti si tengono per mano e seguono i movimenti guidati da caporali che intonano canti epici e d’amore. La danza è caratterizzata da ritmi concitati e coinvolgenti suonati con chitarre, fisarmoniche e organetti. Si celebrano ogni anno il martedì di Pasqua, e rappresentano un momento di raduno per gli appartenenti all’etnia, uniti in un giorno speciale dell’anno da lingua, usi e costumi che mirano a preservare la propria tradizione.

Le donne che, si tengono tra loro tramite un fazzoletto e alle cui estremità si trovano due o tre uomini, che girano tra le vie del paese intonando canti in lingua albanese che richiamano rapsodie. E’ quasi come se Frascineto, incastonata ai piedi del Pollino, si svegliasse in un’altra epoca, in altro luogo: i colori del costume tradizionale femminile sono stupendi, ricchi d’oro, impregnati di passato e storia, colmi di ricordi e gioia, indossati con grazia dalle donne del paese, che rammentano la grazia e l’eleganza delle donne del tempo andato ma sempre attuale.

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