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Rossano, Terra e Popolo attacca l’amministrazione sul tema rifiuti. «Perchè revocare il bando del luglio scorso?»

Rossano, Terra e Popolo attacca l’amministrazione sul tema rifiuti. «Perchè revocare il bando del luglio scorso?»
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Alcuni rappresentanti del movimento "Terra e Popolo"

Alcuni rappresentanti del movimento “Terra e Popolo”

Torna a farsi sentire il movimento “Terra e Popolo”, attaccando nuovamente l’amministrazione comunale rossanese sul tema dei rifiuti. «Non tutti sanno che a luglio del 2013 – fanno sapere i responsabili del movimento attraverso una nota stampa, corredato anche di video presente su youtube – l’amministrazione comunale di Rossano ha emesso un capitolato d’appalto per la gestione della raccolta rifiuti. Non tutti lo sanno perché quell’appalto era, seppur molto limitato, almeno decente e per questo non ci sorprende che, a settembre, la stessa amministrazione lo abbia revocato. Questo bando – hanno spiegato i vertici di “Terra e Popolo” – obbligava l’azienda che avrebbe vinto la gara ad effettuare la raccolta porta a porta, a riutilizzare o riciclare il 90% del materiale raccolto, ad effettuare il diserbo stradale, a togliere gli ingombranti dalle fiumare, a togliere le gomme da masticare e a effettuare tutta una serie di servizi che, seppur non lo qualificavano come un capitolato d’appalto eccellente, di certo segnavano un cambiamento rispetto alla gestione sciatta e speculativa di questi anni».

“Terra e Popolo” ha posto poi l’attenzione sul successivo cambiamento di rotta del comune di Rossano. «L’amministrazione ha in seguito, ovviamente, emesso un nuovo capitolato d’appalto, i cui contenuti determineranno le modalità di raccolta rifiuti a Rossano per i prossimi cinque anni. Il nuovo bando rispecchia in pieno l’operato di questa amministrazione comunale, fondato su tonnellate di parole senza alcun seguito e senza alcuna competenza. Niente porta a porta, niente riciclo, niente efficienza, niente tutela ambientale, niente posti di lavoro: l’ennesimo tonfo ridicolo di Antoniotti, Caputo e compagni, un tonfo che rischia, però, di allungare di altri cinque anni l’emergenza rifiuti nella nostra città. La faccenda risulta sconcertante soprattutto visto che era stata la stessa amministrazione comunale a emettere precedentemente un capitolato d’appalto con contenuti decisamente migliori, appena prima di smentirsi miseramente: devono essersi accorti di aver sbagliato qualcosa».

Il movimento ha poi posto l’accento sui costi del servizio, che, a detta di “Terra e Popolo”, risultano lievitati rispetto all’appalto revocato. «Il nuovo bando prevede un compenso per l’azienda di circa un milione e trecentomila euro in più. Più che amministratori abbiamo l’impressione di relazionarci con prestigiatori da baraccone».

Pasqualino Bruno

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