Crosia, giovane si accascia e muore dopo colluttazione con carabinieri
Un grave fatto di cronaca ha turbato, nella giornata di sabato 24 maggio, la comunità di Crosia. Un ragazzo di 29 anni, Vincenzo Sapia, è morto dopo una colluttazione con le forze dell’ordine. Da una ricostruzione dell’accaduto, il ragazzo, che in passato ha sofferto di disturbi psichici, nella mattinata del 24, ha sfondato il portone di un edificio situato davanti all’ufficio postale di Mirto (frazione di Crosia) perché alla ricerca di un cane smarrito. Alcune persone che vivevano nei dintorni, hanno di conseguenza chiamato i carabinieri. All’arrivo delle forze dell’ordine, secondo le testimonianze raccolte dal pm, il ragazzo è apparso inizialmente innervosito, salvo poi calmarsi successivamente, tanto che gli amici, che nel frattempo erano arrivati sul posto, lo avevano convinto a tornare a casa.
Ma, sempre secondo le testimonianze raccolte, poco dopo Vincenzo Sapia è ritornato davanti all’ufficio postale, denudandosi e restando in mutande. A quel punto i carabinieri, che erano rimasti nei paraggi, hanno cercato di calmare il ragazzo, ma ne è nata una colluttazione e Sapia si è accasciato a terra e non si è più mosso. L’arrivo del 118, purtroppo, non è servito a rianimare il ragazzo.
Il pm della procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo e sarà l’autopsia a far luce sulle cause della morte, anche se da un primo esame effettuato dal 118, la morte del giovane potrebbe essere stata causata da un infarto. E mentre l’Arma dei carabinieri assicura la massima collaborazione per accertare la verità dei fatti, il padre di Vincenzo, Luigi, vuole giustizia e si sfoga: «Tutti sapevano che mi figlio era malato, che bisogno c’era di fargli del male?»
Redazione online