Trebisacce, profumo di passato con la Mostra dell’Artigianato
Preceduta da una conferenza di presentazione a cui hanno preso parte un bel numero di “Maestri d’Arte” dell’Alto Jonio è stata inaugurata presso la Hall del Miramare Palace Hotel, la Prima Mostra dell’Artigianato che resterà aperta fino al 31 agosto. L’iniziativa, che intende recuperare e valorizzare la ricca produzione delle autentiche opere d’arte realizzate con mano sapienti e spesso con l’utilizzo di materiale di risulta dai tantissimi maestri d’arte del comprensorio è nata da una felice intuizione e dal sostegno economico dell’avvocato Rinaldo Chidichimo, fondatore della Biblioteca di Albidona, è stata sostenuta dal periodico locale “Confronti” ed è stata realizzata grazie alla solerzia di Vincenzo Arvia presidente dell’APS “Vacanzieri…insieme attraverso l’Italia”. Alla conferenza di presentazione, coordinata dallo stesso professore Arvia, hanno preso parte ed hanno dato il loro contributo lo stesso avvocato Chidichimo, il direttore editoriale di Confronti Vincenzo Filardi ed il professore Piero De Vita in qualità di presidente dell’associazione culturale “L’Albero delle Memoria”. Per l’amministrazione comunale hanno partecipato il sindaco Francesco Mundo e gli assessori Giampiero Regino e Filippo Castrovillari.
Ma i veri protagonisti della serata culturale sono stati i 25 maestri d’arte di Trebisacce e dei paesi interni(Alessandria, Albidona, Cerchiara, Montegiordano,…), che hanno conosciuto finalmente una meritata ribalta parlando di se stessi, illustrando i segreti della propria arte e mostrando con orgoglio i loro manufatti artistici, realizzati con mani sapienti ma anche con tanta passione alimentata dal cuore, dalla fantasia e frutto il più delle volte di tradizioni tramandatesi all’interno del proprio nucleo familiare. La parte del leone della Mostra, a dimostrazione della ricca tradizione della musica popolare, l’hanno fatta gli strumenti musicali realizzati dagli uomini (zampogne, violini, lire, chitarre battenti, organetti, tamburelli…), mentre le numerose donne presenti hanno sfoggiato splendidi capolavori realizzati al tombolo, all’uncinetto o come ricamatrici. Ma non sono mancati utensili, riproduzioni di edifici sacri e oggetti di arte sacra realizzati in ferro, in vetro, il legno… Ad animare la conferenza ci hanno pensato gli stessi maestri d’arte che hanno dato prova di maestria anche nel suonare, come hanno fatto il maestro Leonardo Rago creatore di zampogne ed il giovane apprendista Domenico Ferraro che ha fatto conoscere la melodia della chitarra battente realizzata dal padre Leonardo.
«La società moderna, – ha sottolineato nel suo intervento l’avvocato Chidichimo – ha determinato il crepuscolo degli antichi mestieri anche perché insieme ai vecchi maestri d’arte sono scomparsi anche gli apprendisti, tanto che oggi l’oggetto unico, fatto a mano, non esiste più. Abbiamo promosso questa iniziativa convinti come siamo che ambiente, clima, prodotti tipici e tradizioni popolari possono esser l’ancora di salvezza in chiave turistica di questo nostro Arco Jonico relegato sempre più ai confini della realtà da collegamenti precari e quasi insistenti».
Pino La Rocca