Trebisacce, ambulanza si rompe per strada
Neonata condotta al PPI con la macchina dei gentitori
Si rompe l’ambulanza per strada ma l’istinto dei genitori riesce ad avere la meglio sulla “miopia” della sanità pubblica. Si dice che tutto è bene quel che finisce bene ed è finita bene per la neonata di appena 25 giorni che, come si ricorderà e come raccontato dal nostro giornale, è arrivata quasi morta al PPI di Trebisacce ed è stata salvata dalla classica “morte bianca” dal tempestivo trasferimento della bimba da Villapiana Lido a Trebisacce. Solo a posteriori si è però saputo che la neonata non è arrivata al PPI con l’ambulanza. Questa, infatti, partita per raggiungere Villapiana Lido che dista solo 5 chilometri da Trebisacce, si è dovuta fermare a metà strada a causa di un guasto. A questo punto i genitori, resisi conto che il ritardo poteva essere fatale, hanno caricato la bimba in macchina e via a tutta velocità verso il PPI. Pochi minuti ancora e la neonata sarebbe morta per strada per il soffocamento provocato da un rigurgito gastro-esofageo.
Solo a posteriori si è saputo che il 118 di Trebisacce, che opera su un territorio vasto e accidentato popolato da ben 16 comuni, dispone di due sole ambulanze, entrambe sovraccariche di chilometri, e quindi, di salute molto cagionevole. Per fortuna a Trebisacce c’è la Misericordia che dispone invece di mezzi nuovi e ultramoderni e che molto spesso si sostituisce a… quella divina. Anche in questo caso, per trasferire la neonata dal PPI all’eli-soccorso, si è fatto ricorso alla Misericordia, ma se non ci fosse stata la prontezza di spirito dei genitori, oggi staremmo a parlare di altro e dell’ennesimo caso di malasanità.
Pino La Rocca