San Basile, presto i lavori al monastero di Santa Maria Odigitria
Partiranno a breve (entro l’estate) i lavori per il recupero del monastero basiliano di “Santa Maria Odigitria”, a San Basile, danneggiato a causa del sisma che colpì l’area del Pollino nell’ottobre 2012. E’ stata firmata, infatti, la convenzione di finanziamento tra il Comune, guidato dal sindaco, Vincenzo Tamburi, e l’Ente Parco nazionale del Pollino, presieduto da Domenico Pappaterra.
La progettazione esecutiva dei lavori – sotto la supervisione dell’assessore ai Lavori pubblici Gaetano Marcovecchio – sono stati affidati all’ingegnere Salvatore Lanciano. Il monastero, sul quale insiste un progetto di sviluppo culturale e sociale pensato dall’Amministrazione comunale, sarà riaperto al culto recuperando il suo ruolo di attrattore turistico attorno al quale è cresciuta l’identità arbereshe di San Basile anche dal punto di vista spirituale.
«Restituirlo alla collettività – ha sottolineato Domenico Pappaterra – è motivo di orgoglio e segna il percorso di attenzione alle bellezze non solo paesaggistiche del territorio che ricade nell’area protetta, ma anche ai simboli delle comunità che abitano nel Parco del Pollino».
Anche il vescovo dell’Eparchia di Lungro, monsignor Donato Oliverio, ha espresso la sua «felicità» per la notizia del prossimo ripristino della struttura che è uno «tra i beni di punta del patrimonio spirituale dell’Eparchia e che sottolinea l’identità della nostra comunità attorno alla Madonna dell’Odigitria» come ha specificato il parroco di San Basile, papas Mario Aluise.
«Siamo orgogliosi di poter presto restituire alla nostra gente il monastero dell’Odigitria – ha dichiarato il sindaco, Vincenzo Tamburi -. Annunciare questo nuovo risultato del nostro esecutivo alla vigilia della festa in onore della Madonna ci riempie doppiamente di soddisfazione. Siamo certi che già il prossimo anno la festa dell’Odigitria possa trovare la sua sede nel monastero ritornato a splendere e raccontare la storia che gli appartiene e che ci rende onorati di far parte della grande famiglia degli albanesi d’Italia».
Federica Grisolia