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Fiamme a Rossano e Campana. Antoniotti «scovare eventuali piromani»

Fiamme a Rossano e Campana. Antoniotti «scovare eventuali piromani»
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L'intervento dei Vigili del fuoco a contrada Piana dei venti (Rossano)

Il basso jonio fa i conti con gli incendi. Sono molte, infatti, le cittadine che sono state colpite dal temibile pericolo. Rossano, ad esempio, per tutta la giornata di martedì e per una parte della mattinata di mercoledì, è stata toccata dalle fiamme, in particolare le contrade di Piana Dei Venti-Martucci e l’alta valle del torrente Celadi. Qui l’incendio è stato da subito circoscritto dalle operazioni da terra e per vie aree grazie ad un elicottero della Protezione civile; tenuto sottocontrollo per l’intera notte e definitivamente spento alle prime luci dell’alba di stamani, grazie all’intervento di un Canadair. Mercoledì mattina, invece, è stato rilevato un altro focolaio alla sorgente del torrente Colagnati.

Soddisfatto per la funzionalità dimostrata dalla macchina dei soccorsi il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti. «Ringrazio le squadre dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale dello Stato e della Protezione civile locale e regionale, che attraverso i loro uomini e i mezzi di terra e aerei, hanno domato con perizia le fiamme. Ma esprimo massima gratitudine – ha continuato Antoniotti – anche al corpo della Polizia municipale ed agli uomini del settore manutenzione che hanno partecipato attivamente alle operazioni di spegnimento, e ai volontari dell’associazione Anpana». Antoniotti non ha mancato di lanciare un monito. «Spero che, se esiste un responsabile dietro questo attentato alla natura, venga presto assicurato alla giustizia».

Fiamme anche a Campana. Martedì ad essere lambite sono state le località Convento, nel centro abitato, e Gammicella. Sono andati in fumo diversi terreni comunali e lotti di privati. Pasquale Manfredi, sindaco di Campana, chiede la restituzione dell’autobotte comunale «Per un comune di circa 11 mila ettari di terreno – ha dichiarato il primo cittadino – è fondamentale avere un mezzo proprio. Sia per intervenire tempestivamente e limitare i danni, sia per risparmiare sugli interventi indispensabili che attualmente arrivano da parte dei comuni limitrofi. L’utilizzo dell’autobotte servirebbe – ha continuato Manfredi – anche ad ottimizzare il lavoro degli operatori dipendenti del Consorzio del Bacino Jonio-Cosentino».

 Pasqualino Bruno

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