Coronavirus. Disposizioni del vescovo Savino. Distanza di sicurezza a messa e chiese disinfettate

Nuove disposizioni della Conferenza Episcopale Calabra, in seguito al decreto del Presidente del Consiglio che, in via precauzionale dinanzi all’epidemia coronavirus (Covid-19), ha ordinato la chiusura delle scuole fino al 15 marzo e che, tra le altre cose, recita: “Sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”. Proprio sulla base di ciò, saranno sospese le attività di catechismo e di oratorio in tutta la regione e, dunque, anche nella diocesi di Cassano all’Ionio. Per quanto concerne la celebrazione delle Sante Messe, feriali e festive, valgono i comportamenti prudenziali già indicati (niente segno della pace, svuotare le acquasantiere; evitare il segno della pace durante la messa; dare la comunione solo sulla mano; evitare la comunione sotto le due specie; evitare le condoglianze, al termine dei funerali, dei trigesimi e degli anniversari; lavarsi bene le mani (presbiteri, diaconi, ministri dell’eucarestia).
A ciò si aggiungono altre direttive da parte del vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, monsignor Francesco Savino: “nelle messe feriali e della domenica, se possibile, rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro; stessa distanza può essere rispettata per il sacramento della riconciliazione (confessione). Sospendere in questo tempo i pellegrinaggi nei santuari diocesani, regionali e in altri luoghi di culto; assicurarsi che le chiese siano pulite con disinfettanti a base di cloro o di alcol; se una messa è concelebrata da più sacerdoti, è opportuno che i sacerdoti non utilizzino lo stesso calice“.
«Dobbiamo sentirci tutti chiamati a trasmettere fiducia e serenità – afferma il vescovo Savino – accompagnate da prudenza e buon senso, abbandonando, con fermezza, ogni atteggiamento discriminatorio e quelle sterili polemiche che contribuiscono solo ad aumentare paure e tensioni». Il presule si rivolge, poi, ai sacerdoti ai quali chiede «di sostenere responsabilmente i fedeli con sapienza evangelica, evitando fatalismi e interpretazioni apocalittiche». Anche la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) esprime «vicinanza a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica».
Federica Grisolia