Chiusura Tribunale Rossano. Sindaci dal Prefetto. Antoniotti: «Non crediamo più nelle istituzioni»
Prosegue, nonostante la decisione del Governo centrale e del Ministero di Grazia e Giustizia di sopprimere il tribunale di Rossano, la battaglia in difesa dell’importante presidio di giustizia operante, dal 1862, nella città bizantina e in un territorio dove si registrano, tuttora, dati allarmanti. I sindaci dell’intero versante jonico cosentino si sono presentati, con la fascia tricolore indossata per l’occasione, davanti alla Prefettura di Cosenza, nella mattinata di venerdì 31 agosto, mettendo in atto una pacifica protesta per dire NO alla soppressione del tribunale rossanese, l’unico della regione Calabria, secondo i criteri governativi, di cui è prevista la chiusura e l’accorporamento a Castrovillari. Capofila dell’azione, insieme al parlamentare Giovanni Dima (PDL) e al consigliere provinciale Ernesto Rapani, è stato il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, il quale ha dichiarato: «Non capiamo, ancora oggi, il criterio adottato dal ministro Severino – sottolinea il primo cittadino della città bizantina (nella foto) – per cui abbiamo deciso, di comune accordo con gli altri sindaci del territorio, di svestirci delle nostre fasce tricolori, anche perché non crediamo più nella Costituzione italiana e nelle istituzioni». I sindaci, dopo il sit-in dinanzi alla Prefettura di Cosenza, sono stati ricevuti dal Prefetto, Raffaele Cannizzaro, per manifestare il loro più totale disappunto per quanto riguarda la chiusura del tribunale di Rossano. Questi, nel corso dell’incontro, hanno chiesto, tra l’altro, al Prefetto di farsi carico dei loro numerosi ed accorati appelli in maniera tale da evitare la soppressione definitiva dell’importante presidio di giustizia rossanese.
Antonio Le Fosse