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Tribunale Rossano, depositato ricorso alla Corte Costituzionale

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La Regione Calabria, grazie al minuzioso e prezioso lavoro messo in atto dagli avvocati regionali Paolo Arillotta e Benito Spanti, ha depositato il ricorso alla Corte Costituzionale per ottenere la declaratoria dell’illegittimità del decreto legislativo n.155/2012 in base al quale è stato disposto l’accorpamento degli Uffici Giudiziari di Rossano a quelli di Castrovillari.

La Regione sostiene l’incomprensibilità delle norme relative al riordino degli uffici giudiziari muovendo dalla ricostruzione dell’iter legislativo che ha portato al conferimento della delega al Governo disposto con la legge 14 settembre 2011 (n. 148), di conversione del decreto legge 13 agosto 2011 (n. 138), in cui vi è inserita la normativa inerente alla stabilizzazione finanziaria ed il contenimento della spesa pubblica.

La delega al Governo, per la riorganizzazione delle sedi giudiziarie, è il risultato di un emendamento, presentato dallo stesso Governo, sul quale è stata posta la questione di fiducia impedendo, così, ogni valutazione e discussione da parte del Parlamento sui contenuti di merito del provvedimento. Nel ricorso della Regione, dunque, si evidenzia che l’ iter seguito dal Governo è in contrasto con gli articoli 70, 72, 76 e 77 della Costituzione in quanto, per l’approvazione delle leggi contenenti la delega al Governo, è prevista la procedura normale di approvazione che comporta, secondo quanto prescrive l’articolo 72, un doppio esame del disegno di legge: in Commissione prima, in aula dopo, con discussione ed approvazione, articolo per articolo, con votazione finale.

Il Governo, nel caso specifico dell’accorpamento degli Uffici Giudiziari di Rossano con quelli di Castrovillari, non si è attenuto ai criteri indicati nella relazione ministeriale di accompagnamento alla proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie; non ha tenuto conto, ancor più, dei pareri delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, disattendendo quindi le indicazioni del Parlamento; non ha tenuto conto della specificità del territorio ricadente nel circondario del Tribunale di Rossano (nella foto). Il ricorso della Regione Calabria mette in luce, altresì, che le Commissioni Giustizia di Camera e Senato, nell’esprimere i loro pareri hanno sottolineato la necessità di non sopprimere nessuno dei Tribunali di Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia Terme, tenuto conto della densità criminale nelle aree territoriali interessate.

Antonio Le Fosse

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