“ALBA – e venne il giorno”. Nella poesia un seme di rinascita
di Federica Grisolia
È un diario dell’anima che invita ogni lettore a riconoscersi, a ritrovare sentieri interiori e pezzi di sé che forse attendevano solo di essere nominati e condivisi, l’opera di Loredana Scifo dal titolo “ALBA – e venne il giorno”, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore e disponibile anche nella versione e-book. Una casa poetica, un nido accogliente dove ogni poesia vi trova spazio come frammento vitale o seme pronto a germogliare. «L’alba – spiega l’autrice che vive a Siracusa, docente di sostegno presso un Liceo Linguistico della città siciliana – è simbolo di rinascita, di uscita dall’oscurità interiore, approdo a una nuova consapevolezza. E’ per me uno spazio sacro, ogni giorno rinasco alla vita e mi riconnetto a ciò che sono divenuta attraverso ogni esperienza: gioiosa o dolorosa». La silloge si compone, infatti, di versi che segnano il ritorno a casa dopo un tempo di lontananza e smarrimento. «E venne il giorno suggerisce, infine, sia una dichiarazione di arrivo sia un percorso di trasformazione interiore: la luce non solo rischiara, ma muta profondamente».
Nei versi si intrecciano temi universali come l’amore, la giustizia, la resilienza, la ricerca di senso, la rinascita e il valore dell’identità femminile. La poesia, per Loredana, nasce dall’urgenza di dire e di dare voce all’indicibile, con un linguaggio ricercato ma autentico, profondamente evocativo attraverso l’utilizzo di immagini e metafore legate all’esperienza sensibile e ai sentimenti. Il ritmo alterna lirismo e narrazione, all’insegna di una musicalità fluida e quasi naturale. «Grazie anche ai suggerimenti e agli insegnamenti del maestro Aletti, nelle mie poesie vivo la ricerca di una parola che sia “cura” e che sappia trasformare il dolore in nuova linfa». E del poeta, editore e formatore Giuseppe Aletti è la firma della Prefazione: «Alba e venne il giorno è un libro che non lascia indifferenti. È una raccolta che invita a sentirsi, a riconoscersi, a darsi tempo. È un invito gentile ma deciso a restare umani, a lasciarsi attraversare dal dolore per incontrare la luce».
Nelle liriche emerge tutta la potenza della vita, che percorre un universo emotivo in cui si fondono la bellezza della natura e la voce del tempo, reso immortale dalla poesia, che offre all’istante un oltre, un soffio di eternità. L’autrice accompagna il lettore in un viaggio interiore alla scoperta di sé, un cammino continuo tra partenze e ritorni, una tensione ininterrotta che trasforma chi viaggia. «Ogni passo è conquista e nuovo inizio, uno spostamento costante dell’orizzonte interiore dove la consapevolezza si rigenera e si approfondisce a ogni avanzare». La scrittura di Loredana Scifo trae fonte dall’esperienza vissuta per, poi, essere processata con la lente della creatività: «Ciò che narro è reale, ma si plasma nella metafora e si sublima nell’immaginazione. Ogni parola cura, ogni poesia è “lesione e sutura”, quindi lo strumento poetico trasmette, trasforma e lenisce la realtà. La creatività permette di sentire, plasmare, manifestare la vita in forma d’arte». Attraverso la penna, ogni esperienza profondamente intimistica riesce a tendere verso l’altro diventando specchio per chi legge. «Da un lato – afferma l’autrice – la poesia svela e mette a fuoco le emozioni più profonde, dall’altro lascia intatta un’aura di mistero, qualcosa di non detto che sopravvive nelle pause, nei silenzi, nei vuoti tra le parole». Un cuore delicato e sensibile che parla ad altri cuori, offrendo emozioni, accoglienza e ponti di umanità. «La mia scrittura intende fornire conforto, speranza e riscatto, ricordando che dopo ogni notte viene il giorno e che ogni dolore può essere trasfigurato in bellezza e incontro».

