Trebisacce, emergenza all’ex ospedale. Eco-doppler fuori uso, liste d’attesa piene sino al 2014
I problemi presso l’ex ospedale dell’Alto Jonio non finiscono mai: ai pochi medici rimasti in servizio presso il “Chidichimo” di Trebisacce è stato tolto non solo il bisturi, ma anche “gli arnesi” necessari per assicurare la diagnostica medica ai tanti cittadini dell’Alto Jonio che vi si recano giornalmente, il più delle volte pensando che siano ancora in funzione l’ospedale, il Pronto Soccorso e la Cardiologia-Utic. Da oltre un mese, per esempio, è rotta la sonda a ultrasuoni dell’eco-doppler e le liste d’attesa per un esame così importante si sono allungate fino al 2014.
I medici che eseguono l’eco-doppler per indagare in tempo reale sulla situazione anatomica e sul funzionamento dei vasi sanguigni e sul cuore, hanno segnalato da oltre un mese questo inconveniente alla direzione sanitaria ma finora non c’è stata alcun riscontro alle reiterate richieste. Si badi: non è rotto il costoso apparecchio-doppler, ma solo la sonda ad ultrasuoni che serve per farlo funzionare. Si tratta solo di una periferica del doppler, che costa poco più di cento euro. Eppure l’azienda sanitaria gestisce bilanci con tanti zeri. Evidentemente quella non è ritenuta una priorità! Gli addetti ai lavori, al fine di prevenire i viaggi a vuoto e le prevedibili proteste, ogni settimana devono chiamare per telefono tutti gli utenti prenotati e far loro presente che l’apparecchio è guasto.
Altro grave problema, più volte segnalato ai vari direttori del Distretto Sanitario che ormai cambiano in modo vorticoso, lo lamentano gli specialisti del Poliambulatorio: nessuno dei 17 laboratori attivi a Trebisacce è dotato di un computer. Succede così che i pazienti arrivino presso l’ambulatorio dotati di un semplice CD contenente i risultati di una radiografia, di una tac o di una risonanza ed i medici non lo possono visionare perché tutti sprovvisti di un semplice PC. Nei vari laboratori, in barba alla tanto decantata medicina d’eccellenza, c’è solo un tavolino, una sedia ed un lettino. Anche per scrivere una diagnosi e compilare una ricetta i medici devono ricorrere alla penna e utilizzare ancora la vecchia carta copiativa. Eppure l’ex ospedale accoglie ancora tante emergenze. L’ultima: ieri mattina un giovane di Villapiana, F.M. 41 anni, che si trovava agli arresti domiciliari, alla vista dei Carabinieri che erano andati a casa per un controllo, si è buttato dalla finestra e si è fratturato entrambe le caviglie. Il suo approdo naturale, il PPI di Trebisacce, da dove è stato poi dirottato a Rossano. Come dire: gli arnesi non ci sono ma i pazienti non mancano.
Pino La Rocca