Soppressione Comunità Montana. Mundo a Scopelliti: «Destiniamo personale a Giudice di Pace»
TREBISACCE – E’ necessario non sciupare le risorse umane appartenenti alle ormai soppresse comunità montane calabresi, individuando al più presto un percorso lavorativo che possa garantire loro lavoro e dignità. Una soluzione utile e funzionale potrebbe essere il loro utilizzo negli uffici dei Giudici di Pace che, in base al D.L. sulla “spending review”, per poter sopravvivere alle soppressioni, dovranno d’ora in poi essere a carico degli enti locali che, come è noto, già di per sé vivono in grandi ristrettezze economiche. A suggerire questa soluzione al presidente Scopelliti per mezzo di una lettera aperta, è il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo il quale, preso atto che la regione Calabria legiferando in materia, in data 16/5/2013 ha approvato la L.R. n. 25 con la quale ha praticamente abolito le Comunità Montane e istituito l’Agenzia Calabria Verde, ha avanzato la proposta di utilizzare il personale in esubero negli uffici dei Giudici di Pace al fine di sgravare i comuni di un onere che alla distanza potrebbe rivelarsi insopportabile.
«Come è noto, – scrive l’avvocato Mundo nella sua lettera a Scopelliti – le spese di funzionamento degli uffici dei Giudici di Pace, compreso il personale che fa parte della loro da pianta organica, esclusa la quota che riguarda i Magistrati Onorari, sono tutte a carico dei comuni, singoli o associati. Comuni, tra i quali il mio, che, – scrive Mundo al presidente Scopelliti – alle prese con una precaria situazione economica, pur avendo deliberato il mantenimento degli uffici dei Giudici di Pace, avranno molte difficoltà a garantire la copertura finanziaria per il loro funzionamento. Per tali motivi, – suggerisce dunque il sindaco di Trebisacce – visto che le Comunità Montane sono state soppresse e il personale in servizio, peraltro inutilizzato, è stato destinato a transitare presso costituendi enti, sarebbe opportuno e utile destinarlo agli uffici dei Giudici di Pace, esonerando dai costi i comuni, ma soprattutto gratificando le tante professionalità esistenti, previo inserimento in graduatorie opportunamente predisposte e a seguito delle quali, i dipendenti potrebbero scegliere la loro destinazione.
Il risultato – commenta sempre l’avvocato Mundo – sarebbe triplice: -si darebbe funzionalità agli uffici; -si allenterebbe la crisi finanziaria dei comuni, in quanto i dipendenti delle CC.MM. sono a carico della Regione; si gratificherebbero le professionalità dei dipendenti finora abbastanza mortificate. Del resto – conclude il sindaco di Trebisacce dichiarandosi fiducioso che la Regione voglia contribuire al buon funzionamento delle giustizia e della legalità – c’è già un precedente: la Regione Basilicata ha infatti già adottato una analoga delibera».
Pino La Rocca