Cassano, casse della Misericordia vuote. Ambulanza e furgone rischiano pignoramento

Non ci sono più fondi: a rischio pignoramento ambulanza e furgone della Misericordia di Cassano. Uno smacco per un pezzo di welfare cittadino assicurato finora dai volontari della locale Confraternita che rischia dunque di scomparire. Una serie di servizi alle persone infatti, come l’assistenza domiciliare, il trasporto degli infermi presso strutture sanitarie pubbliche e private, l’accompagnamento di pazienti presso i nosocomi di Castrovillari e Trebisacce per terapie emodialitiche, interventi a persone indigenti, potrebbero venir meno impoverendo ancor più il già precario tessuto sociale. C’è pertanto una certa preoccupazione soprattutto tra anziani, disabili e bisognosi, fruitori dei suddetti servizi, assicurati da circa quindici anni dalla diuturna opera sociale scandita da oltre 700 interventi all’anno.
Un patrimonio di solidarietà che potrebbe dissolversi, non certo per lo spirito di servizio profuso dai volontari con la grisaglia gialla e blu, bensì per mancanza di fondi. Le casse dell’Associazione sono infatti vuote e non sono più in grado di onorare le ultime rate del mutuo contratto per l’acquisto in leasing dei mezzi in dotazione (ambulanze e furgoni) che rischiano di essere pignorati dalla banca creditrice e senza i quali, naturalmente, non sarebbe più possibile garantire i suddetti servizi alle persone. Sarebbe davvero una grave perdita per i cittadini bisognosi della città e del territorio comunale se no si riuscisse a reperire in tempo tra le istanze politiche, sociali ed economiche della città, poche decine di migliaia di euro che eviterebbero alla Misericordia la beffa di vedersi privare dei propri mezzi per i quali è stato già pagato il 90% del loro costo. Da qui l’accorato appello lanciato del governatore del sodalizio cassanese, Domenico Martino: “Aiutateci per continuare ad aiutare la gente. Vogliamo tenere in vita questa esperienza di solidarietà e carità cristiana, finora portata avanti dai volontari con sacrificio personale e, il più delle volte con mezzi propri. Però abbiano bisogno di aiuto e soprattutto della generosità di chi è interessato al bene comune di questa gente”.
Leonardo Guerrieri