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Trebisacce, l’ex ospedale si appresta a diventare “Casa della Salute”

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ospedale-trebisacce-nuovaL’ex ospedale di Trebisacce, alla pari di altri 8 presidi ospedalieri calabresi, sarà quanto prima riconvertito e diventerà una “Casa della salute”, la qual cosa ridarà un ruolo importante al “Chidichimo” e «rappresenterà, – come ha precisato lo stesso presidente Scopelliti che ha parlato di fase due della riorganizzazione della rete ospedaliera – un passaggio fondamentale per l’integrazione socio-sanitaria territoriale. Le Case della Salute – ha aggiunto il governatore della Calabria – saranno un filtro tra territorio ed ospedali Hub e Spoke e diventando funzionali per primi interventi e la diagnosi. Potranno, inoltre, avvantaggiarsi della collaborazione tra strutture e professionisti, nonché del contributo dei medici di base che vogliono associarsi. Si tratta insomma di una rivoluzione culturale, sulla scorta di quanto già fatto in Toscana, Lombardia e Piemonte, che scongiurerà l’intasamento degli ospedali, con un sempre minore ricorso per gli acuti e consentirà un’azione più incisiva e risposte più efficaci ai cittadini”.

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In realtà la recente istituzione presso il “Chidichimo” dell’Unità Complessa di Lungodegenza e l’assegnazione di complessivi 30 posti-letto tra la stessa Lungodegenza e la RSA medicalizzata rappresenta il primo passo verso l’istituzione della Casa della Salute. Un programma, questo, suggerito e finanziato dall’Unione Europea che ha prevsito per la sola calabria la somma di 67,4milioni di euro. Detta somma, a valere sul POC (programma ordinario Convergenza), sarà utilizzata per convertire su tutto il territorio calabrese 8 strutture in totale che verranno localizzate presso presidi ospedalieri e territoriali già esistenti attraverso il loro recupero e la loro riqualificazione. L’istituzione sperimentale della prima Casa della Salute è stata già varata nei giorni scorsi nel reggino e precisamente a Chiaravalle Centrale. A breve seguirà l’avvio delle altre due strutture sperimentali (Siderno e San Marco Argentano) e a seguire saranno avviate quelle di Scilla, Mesoraca e, in provincia di Cosenza, quelle di Trebisacce, Cariati e Praia a Mare.


Per riempire di contenuti queste strutture e farne un avamposto di servizi e di attività tese ad affrontare le emergenze-urgenze, la Regione ha coinvolto le ASP Provinciali che dovranno formulare specifici progetti di fattibilità e di contenuti. «Quello che è certo – ha concluso il Governatore Scopelliti – che si tratta di presidi sanitari altamente tecnologici, in grado di gestire la presa in carico globale del paziente e di soddisfarne i bisogni di salute, con costi anche di dieci volte inferiori ad analoghi modelli di cura ospedalieri. Ecco perché esse saranno localizzate presso presidi ospedalieri già esistenti, nei quali sono già attivi i PPI, tutti i servizi della Diagnostica ed i posti-letto di Lungodegenza».

Pino La Rocca

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