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Amendolara, chiude Agenzia delle Entrate. Continuano gli “scippi” nell’Alto Jonio

Amendolara, chiude Agenzia delle Entrate. Continuano gli “scippi” nell’Alto Jonio
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agenzia-entrateSarà chiusa, a partire dal 30 giugno prossimo, l’Agenzia delle Entrate di Amendolara: personale, attrezzature e materiale cartaceo saranno trasferiti presso l’Agenzia delle Entrate di Sibari diretta dal dottor Giuseppe Tricoce. Se ne va dunque, inesorabilmente, dopo l’ospedale e tante altre strutture pubbliche, l’ultimo pezzo di Stato da questo martoriato Alto Jonio dove fra poco resteranno solo lacrime e macerie. Si tratta di un ufficio, precedentemente denominato “del Registro”, che vanta oltre un secolo di storia in quanto la sua istituzione risale al 1905. La notizia della chiusura di Amendolara, comunicata dal direttore provinciale di Cosenza Enrico Saccomanno, è arrivata come un fulmine a ciel sereno, inattesa e sconcertante, anche perché il sindaco Ciminelli, dopo le avvisaglie dei giorni scorsi (la Direzione aveva fatto disdetta del comodato d’uso dei locali che ospitano l’Agenzia, che erano già a carico del comune), per scongiurare questo ennesimo scippo all’Alto Jonio, aveva dato la disponibilità dell’ente ad accollarsi, con la collaborazione dei comuni di riferimento, anche le spese vive di mantenimento dell’ufficio.

Delfini viaggiIl pretesto? La solita e stolta logica della razionalizzazione delle risorse in base alla quale, nella provincia di Cosenza, sono stati soppressi gli uffici di Amendolara, Corigliano, Rogliano, e Montalto Uffugo. Preoccupazione e sconcerto è stato subito manifestato dal personale dipendente che non riesce a spiegarsi l’accanimento contro una struttura pubblica che, a differenza degli altri uffici i cui utenti si possono appoggiare sulle Agenzie vicine, serve le popolazioni di tutto l’Alto Jonio, e soprattutto quelle delle aree interne che, già di per sé lontane da Amendolara, ora saranno assoggettate ad ulteriori disagi ed a lunghe peregrinazioni. Anche perchè, si fa rilevare, mancano i mezzi pubblici ed i collegamenti sono condizionati da una viabilità molto disagiata. Anche gli utenti che si trovavano presso l’ufficio, nell’apprendere la ferale notizia, hanno protestato vivacemente e si sono dichiarati pronti a qualsiasi tipo di iniziativa di lotta, a cominciare dalla raccolta delle firme da estendere a tutti paesi dell’Alto Jonio accomunati nello stesso destino. Tutti però si aspettano una energica e risoluta presa di posizione dei sindaci che sono ormai rimasti gli unici rappresentanti dello Stato nella periferia. Alcuni comuni, come quello di Trebisacce, hanno già assunto iniziative istituzionali e altri comuni lo faranno a breve convocando consigli comunali urgenti e monotematici, ma tutti convengono sul fatto che bisogna mettere in campo azioni di lotta anche eclatanti perché solo così si può evidenziare la rabbia di queste popolazioni che per troppo tempo e da toppe parti sono state soggiogate perché hanno sempre abbassato il capo.

Pino La Rocca

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