Trebisacce, Residence Europa. Dodici famiglie tornano a casa. «Incubo finito»
«Siamo finalmente tornati nelle nostre case ed è stata la fine di un vero e proprio incubo. Non auguro a nessuno di dover abbandonare la propria abitazione e di trovarsi quindi da un momento all’altro in mezzo ad una strada. E’ per questo che ringrazio di cuore il Magistrato che ha disposto il dissequestro delle nostre abitazioni consentendoci di ritornare a casa». E’ l’accorato sfogo di una delle mamme delle 12 famiglie abitanti nelle due palazzine del “Residence Europa” (nelle foto) che nel mese di gennaio, e quindi in pieno inverno, sono state sgomberate dalle rispettive abitazioni poste sotto sequestro dal Tribunale di Castrovillari perché, a seguito della reiterata denuncia di un condomino e degli accertamenti eseguiti da esperti nominati dalla Procura, erano ritenute instabili perché realizzate, secondo le perizie di parte, senza le opportune opere di consolidamento statico del suolo e quindi, sempre a giudizio dei suddetti tecnici, presentavano rischio latente per l’incolumità delle persone.
Una perizia, quella degli esperti, che aveva indotto il Magistrato ad emettere il Decreto n. 220 contenente “l’Ordine di Esecuzione di Misura Cautelare Reale” di sgombero che i Carabinieri di Trebisacce, agli ordini dei Marescialli Carafa e Labianca, avevano eseguito sgomberando le 12 famiglie, ponendo i sigilli alle loro abitazioni, invitando gli interessati a cercarsi una dimora alternativa, oppure a scegliere di alloggiare in uno dei due Alberghi di Trebisacce, il Parnaso e lo Stellato e infine, cosa più importante, di mettere mano con urgenza ai lavori di consolidamento del terreno sottostante le suddette abitazioni.
Sconcerto, incredulità e rabbia, sul momento, da parte dei proprietari dei 12 appartamenti che non condividevano né la presa di posizione del condomino ricorrente, né si sentivano in pericolo in quanto le loro abitazioni non presentavano reali segni di cedimento se non qualche lieve lesione ai muri-divisori e non certo alle strutture portanti. Cosa che gli stessi condomini avevano del resto acclarato attraverso una perizia di parte affidata ad un architetto del luogo. Sta di fatto che il Magistrato, onde prevenire possibili rischi alle persone, ha disposto il sequestro e intimato agli interessati di dar corso ai lavori di consolidamento. Cosa che ovviamente ha richiesto tempi lunghi per cui questi inquilini hanno trascorso gran parte dell’inverno, peraltro più rigido del solito, fuori dalle proprie abitazioni.
I lavori di consolidamento comunque sono stati eseguiti da una ditta specializzata venuta dal nord-Italia che, con attrezzature molto sofisticate, ha inserito nel sottosuolo una serie di micropali ed ha fatto al terreno sottostante le abitazioni una cura ricostituente a base di iniezioni di cemento per cui, nei giorni scorsi, il Magistrato, dopo aver verificato l’esecuzione dei lavori, ha dissequestrato le abitazioni e consentito ai condomini di fare rientro nelle proprie abitazioni. E’ finito dunque l’incubo per le famiglie che hanno potuto fare ritorno a casa, ma non è certo terminato il contenzioso tra le parti in causa che, da quanto è dato sapere. Anche perché sono stati spesi circa 60mila euro di lavori che ora vanno suddivisi tra i condomini.
Pino La Rocca
I N BUONA SOSTANZA A QUESTE PALAZZINE NON è STATO FATTO PROPRIO NIENTE
MANCA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE NON C’E NIENTE CHE APPROVA TUTTE QUESTE PORCATE CHE SONO STATE DETTE. Vorrei sapere se un ingegnere che fa un progetto può fare anche il collaudo guello che è successo nelle palazzine. GRAZIE