Roseto, magistratura reintegra dipendente licenziato ma il Comune «non applica la sentenza»
L’esecutivo comunale non provvede al reintegro del dipendente Antonio Pucci nonostante siano trascorsi circa due mesi dal pronunciamento a lui favorevole della Corte d’Appello di Catanzaro cheha dichiarato illegittimo il suo licenziamento. Lo sostengono, gli avvocati Francesca De Marco e Antonio De Gregorio del Foro di Cosenza che hanno patrocinato la sua causa. Secondo quanto riferiscono i due legali, «il comune di Roseto C.S. non applica le sentenze della Magistratura», la qual cosa, secondo gli stessi legali, «si configura come un caso di abuso da parte di amministratori locali nei confronti di dipendenti “non allineati” politicamente in quanto, a distanza di circa due mesi dal pronunciamento della Corte di Appello di Catanzaro, (12 giugno 2014) contro l’illegittimo licenziamento del dipendente Antonio Pucci, il comune di Roseto non ha ancora adempiuto al reintegro del dipendente in questione».
La vicenda, di cui si è occupata la Magistratura ordinaria risale ad oltre quattro anni addietro, allorquando l’amministrazione comunale di Roseto ha deciso di licenziare il dipendente Antonio Pucci il quale, facendo ricorso ad una semplice telefonata, non avrebbe presentato in tempo utile la certificazione medica “redatta da una struttura pubblica” con la quale si chiedeva un prolungamento di congedo per malattia, contravvenendo così, secondo gli amministratori del tempo, alla normativa di regolamentazione della Pubblica Amministrazione emanata poco tempo prima dal ministro Brunetta ma, secondo i legali, non applicabile perché non ancora recepita nei contratti collettivi di lavoro. «Si è trattato dunque – scrive l’avvocato Francesca De Marco legale di punta della UIL provinciale – di una contestazione disciplinare affrettata quanto infondata, che ha finito per sconvolgere la vita privata e sociale del dipendente. Una brutta storia, insomma, – ha commentato l’avvocato De Marco – per il malcapitato dipendente, sul quale, grazie alla sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, è tornato a splendere il sole, con l’affermazione della verità e del diritto». Oltre a sentenziare il reintegro del dipendente, i giudici togati hanno condannato il comune di Roseto Capo Spulico al pagamento di tutte le indennità maturate dallo stesso dipendente dalla data del licenziamento fino al reintegro. «A tutt’oggi però – ha concluso l’avvocato De Marco – nonostante la dichiarazione di disponibilità prodotta dal dipendente, il comune di Roseto C. S. ha messo in campo un atteggiamento dilatorio che continua a ledere la dignità del dipendente e ad arrecargli ulteriori danni».
Pino La Rocca