Da Haiti un appello al vescovo Galantino. «Aiutaci a completare la nostra scuola»
Intervistiamo padre Alcide, ad Amendolara, alle otto di sera. Ma l’orologio sul suo polso segna le 13, l’ora di Haiti. Il sacerdote è miracolosamente sopravvissuto al terribile terremoto che nel 2010 ha devastato il Paese caraibico e nei suoi occhi porta ancora il ricordo di quegli interminabili secondi. E nel suo cuore ha sempre la sua gente, così come nel suo orologio che segna sempre l’ora di Haiti.
Iniziava così la nostra intervista del 2011 al sacerdote haitiano. Una chiacchierata che racchiudeva un sogno oggi diventato quasi realtà. Padre Alcide, scampato miracolosamente al devastante sisma di Haiti, sognava di costruire una scuola a Saint Marc. «La nostra parrocchia – ci raccontò quel giorno – ha ricevuto in donazione un ettaro di terreno sul quale vogliamo costruire una scuola secondaria. Per adesso abbiamo solo il progetto e una speranza. Ma con l’aiuto di Dio e con la generosità di tutti ce la faremo. Vogliamo dare un’istruzione ai nostri ragazzi». Ebbene, oggi quella scuola è quasi terminata. Il sogno di Padre Alcide e di tanti ragazzi haitiani sta per diventare realtà.
Padre Alcide Vercelat (nella foto), che mantiene forte il suo legame con Amendolara (dove ogni tanto torna per qualche giorno), e in particolare con la famiglia Tucci che lo accolse nella propria casa anni fa per un periodo di vacanza studio, ha preso carta e penna e guardando la sua scuola crescere giorno dopo giorno ha scritto una lettera a don Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio e segretario della Cei. Nella sua breve ma accorata missiva il sacerdote si presenta a don Nunzio, rievoca i suoi legami con Amendolara e descrive al vescovo tutto l’iter di costruzione della scuola. Il progetto è stato sostenuto economicamente dalla Fondazione del Papa, da una parrocchia degli Stati Uniti, da una suora irlandese e, naturalmente dal contributo importante dei parrocchiani di Saint Marc, per un totale di circa 500.000 dollari. Adesso, prima dell’inaugurazione per il prossimo settembre 2015, c’è da compiere l’ultimo passo che è costituito dall’arredamento e dalle attrezzature. E per questo padre Alcide bussa alla porta della Diocesi di Cassano e del suo pastore.
«Mi riferisco a Lei, Eccellenza – scrive il sacerdote in un italiano apprezzabile – perché sono il figlio spirituale della Sua diocesi e so quanto Lei dà importanza alla formazione dei giovani, soprattutto in un paese come Haiti, dove l’economia si indebolisce dopo il passaggio di devastante terremoto del 12 Gennaio 2010».
La scuola di Haiti diventerà un istituto tecnico professionale per ragazzi e ragazze, con laboratori idraulici, elettrici, per la lavorazione del legno, per la carpenteria. E’ previsto anche un laboratorio di moda per le ragazze. E’ un contenitore che va riempito, l’istituto di Haiti. C’è bisogno di tutto: sedie, banchi, attrezzature per i laboratori, materiale informatico. L’anima no, quella c’è. Nonostante l’80% della popolazione haitiana viva sotto i livelli minimi di povertà, la scuola di Padre Alcide vuole rappresentare il riscatto di un popolo che con l’istruzione spera di risalire la classifica del Mondo.
Vincenzo La Camera