Abbonamenti più cari per studenti pendolari Alto Jonio. L’azienda si difende: «Le tariffe le detta la Regione»
Con l’inizio del nuovo anno sono aumentati i costi degli abbonamenti per gli studenti pendolari dell’Alto Jonio: se ne lamentano le famiglie interessate, mentre il coordinatore regionale di SEL Mario Melfi ha scritto al neo-assessore regionale ai Trasporti Nino De Gaetano mettendolo al corrente del “salasso tariffario” che si verifica all’inizio di ogni anno e, a nome di SEL, lo ha invitato ad intervenire per calmierare tali aumenti che finiscono per dissestare i bilanci delle famiglie. La Saj-Autolinee, titolare dei trasporti nell’Alto Jonio, da parte sua, si è giustificata chiamando in causa proprio la Regione. «Gli aumenti che si verificano puntualmente all’inizio di ogni – ha scritto Melfi all’assessore De Gaetano – avvengono al di là dei rincari del costo dei carburanti, che per la verità è diminuito in questi mesi e non tengono conto dei contributi economici che la regione Calabria eroga alle aziende appaltatrici di tale servizio. Appalti che mi sembra, – ha aggiunto l’ex sindacalista della Cisl – non si espletano ormai da tempo immemore».
Melfi ha quindi sottolineato anche l’anomalia di aumenti che si verificano ogni anno nel mese di gennaio e quindi non in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico, «la qual cosa, – conclude il coordinatore regionale di SEL chiedendo l’intervento dell’assessorato – finisce per cogliere alla sprovvista i genitori degli studenti-pendolari e impedire una corretta organizzazione di bilanci familiari già di per sé condizionati dalla perdurante crisi economica». «Non siamo noi come azienda – ha replicato il titolare della SAJ Rocco Carlomagno – a praticare gli aumenti, ma è la regione stessa che ci impone di attenerci alla tariffazione indicata dall’assessorato regionale ai Trasporti. Negli anni scorsi la nostra società – ha rivelato il dottor Carlomagno dichiarandosi disponibile e fornire copia della delibera regionale – è stata addirittura sanzionata dalla Regione Calabria per aver praticato un tariffario inferiore a quello indicato dall’assessorato».
Pino La Rocca