Trebisacce, Pronto Soccorso insufficiente. Giovane donna perde bimbo. Inutile intervento all’ospedale di Cosenza
Al decesso per infarto della signora Francesca Rossi, deceduta giorni fa sull’ambulanza del 118 mentre veniva trasferita da Trebisacce al reparto di cardiologia – Utic di Rossano, un altro evento luttuoso interessa la cittadina jonica. Una giovane donna, R.P., 22 anni, nata in Germania ma residente ed originaria di Trebisacce, all’ottavo mese di gravidanza, perde il bimbo dopo il trasferimento a Cosenza a bordo di un’autoambulanza del 118.
IL fatto. La giovane donna, arriva nella prima mattinata di ieri al Punto di primo intervento del “Guido Chidichimo”. Ai sanitari di turno dichiara di essere alla 34^ settimana di gestazione e di accusare forti dolori al basso ventre. Il Punto di primo intervento, depotenziato dopo la trasformazione da pronto soccorso, non ha attrezzature e professionalità idonee per intervenire almeno con una diagnosi precisa. L’unica soluzione, per quella giovane futura mamma, è il trasferimento in un ospedale attrezzato con reparti di ostetricia-ginecologia e con la neo-natologia, poiché c’è il rischio di una parto pre-termine. Si opta per l’Annunziata di Cosenza. L’ambulanza del 118 parte, con codice rosso, poco dopo le 8, diretta a Cosenza.
Nel nosocomio la giovane donna viene affidata alle cure dei medici dell’ostetricia e ginecologia che, immediatamente, le applicano le sonde del cardiotocografo per effettuare il classico “tracciato”. Purtroppo, il battito cardiaco della creatura che porta in grembo è assente, così come ogni forma di contrazione uterina, sinonimo di parto imminente. La giovane viene portata in sala operatoria dove le viene praticato il taglio cesareo per portare alla luce quel corpicino senza vita che aveva in grembo. Al momento, non è dato sapere se sono stati adottati provvedimenti in merito al decesso del bimbo o se ne è stata disposta l’autopsia per accertare cause e tempo di decesso. Rimane l’amarezza e la disperazione di una giovane donna che a due mesi dal compimento del periodo di gravidanza non potrà stringere al petto la sua creatura.
Franco Maurella