Trebisacce, una giornata sul monte Mostarico. Piantati due ciliegi ai piedi della grande croce
Una giornata all’aria aperta, sulla sommità del monte Mostarico, ai piedi della grande Croce, per un tuffo nella natura e per coniugare, simbolicamente, rispetto per l’ambiente e spiritualità. L’iniziativa è stata organizzata dalla signora Rossella Falabella, dinamica ambientalista locale, anche per attirare l’attenzione dei prossimi amministratori sulla necessità di dare luce, finalmente, alla grande Croce che campeggia sulla sommità del monte e che da anni aspetta di essere illuminata.
Peccato che il cattivo tempo (soprattutto il vento freddo) abbia scoraggiato una partecipazione più massiccia ma l’intrepido gruppo, datosi appuntamento attraverso la rete, non ha voluto mancare ed ha dato vita ad un programma snello ma efficace e significativo. Il gruppo, costituito da una decina di giovani e meno giovani, ha raggiunto a piedi la sommità del monte che sovrasta Trebisacce e dopo aver ammirato e immortalato in una serie di foto il panorama mozzafiato che spazia su tutta la Piana di Sibari ed il Golfo di Taranto, ha messo a dimora, ai piedi della grande Croce, due giovani alberi di ciliegio (nelle foto), mentre il gruppo dei giovani cantava e ballava al suono di una fisarmonica, vincendo così i morsi del freddo pungente.
Per la cronaca va ricordato che la grande Croce in metallo (oltre 20 metri d’altezza) e dotata di qualche centinaio di lampade bianche, era stata issata dal compianto don Pietro De Tommaso per fungere da guida, specie di notte, agli automobilisti in transito sulla pericolosa S.S. 106 ed ai i naviganti che vanno per mare. Sono passati oltre 10 anni e le promesse si sono sprecate ma la grande Croce di Mostarico, simbolo della cristianità trebisaccese, rimane tuttora spenta.
Pino La Rocca