Gal “Federico II” alla Bit di Milano. In vetrina l’Alto Jonio cosentino
Anche quest’anno il GAL Alto Jonio “Federico II” è presente alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano in calendario dal 16 al 19 febbraio (nella foto), per promuovere l’Alto Jonio Cosentino attraverso le sue peculiarità paesaggistiche, storico-culturali ed eno-grastronomiche. La partecipazione di quest’anno alla rassegna del turismo italiano, secondo una nota emessa dal vice-presidente e direttore tecnico dell’ente Francesco Durso, è maturata attraverso la collaborazione con il comune di Villapiana, il villaggio turistico “Otium Resort” di Villapiana e l’Editore “L’officina delle Idee”, che occupano uno spazio espositivo di circa 12 mq. all’interno del “Villaggio Calabria”.
All’interno dello stand calabrese il presidente del GAL “Federico II” Alberto Cosentino, con la collaborazione di altri esponenti del Gal e di altri amministratori dei 13 comuni che fanno parte del Gal, oltre ad operatori turistici e produttori delle tipicità più importanti, accolgono i visitatori.
Tra le altre cose proprio oggi pomeriggio (venerdì), ha avuto luogo la conferenza di presentazione dello spettacolo itinerante “L’Orlando Furioso” che sarà ospitato da marzo a ottobre presso il Castello Svevo di Rocca Imperiale.
«La partecipazione alla Bit di Milano – ha scritto il sindaco di Roseto Francesco Durso in qualità di vice-presidente del Gal – è un’ulteriore occasione, all’interno di una vasta programmazione del PSL (piano di sviluppo locale) che, attraverso il miglioramento della qualità dell’offerta turistica, dovrà consentire al territorio di diventare punto di attrazione per sempre più ampi flussi turistici». Oltre alla partecipazione alla Bit di Milano per il secondo anno consecutivo, secondo quanto riferisce Durso, il Gal è impegnato nella realizzazione di altre numerose attività a favore degli enti pubblici e degli operatori economici privati che vedranno un investimento complessivo sul territorio dell’Alto Jonio di circa 7milioni di euro nei prossimi tre anni.
Pino La Rocca