Tragedia Villapiana si tinge di giallo. Fucilate provocano due morti e un ferito. Probabile dramma familiare
Due morti ed un ferito grave: sono il bilancio di una tragedia, dai contorni ancora oscuri e tutti da decifrare consumatasi nella serata di ieri (venerdì) all’interno di una famiglia dedita alla coltivazione dei campi ed alla pastorizia che abitava in un casolare di campagna ai margini della strada Provinciale 159 che conduce da Villapiana Scalo a Villapiana Centro e precisamente in località Ficara del Rosario, poco distante dal bosco di San Francesco, ai margini del quale sorge il campo sportivo di Villapiana.
Si tratta in realtà di un casolare che sorge e pochi metri dalla carreggiata della Provinciale ma abbastanza isolato rispetto alle abitazioni circostanti e quindi difficilmente visibile perché, trovandosi su un lungo rettilineo, le auto dirette verso il centro storico di Villapiana passano abbastanza velocemente. Secondo una prima ricostruzione dei fatti a sparare contro la figlia e la moglie sarebbe stato il capo famiglia Vincenzo Genovese, anni 67, agricoltore e pastore che, per motivi ancora al vaglio degli inquirenti, avrebbe fatto fuoco con un fucile da caccia contro la figlia Rosa Genovese di anni 26, cassiera presso un Discount di Villapiana Lido, attinta da una gragnuola di pallini al fianco e presumibilmente morta dissanguata e contro la moglie Domenica Rugiano, 54 anni, rimasta gravemente ferita e poi si sarebbe tolto la vita puntando il fucile contro se stesso e facendo fuoco.
Il grave fatto di sangue si è svolto all’interno del casolare di campagna dove la famiglia abitava, costituito da due abitazioni dipinte di bianco poste entrambe al piano terra, una di fronte all’altra e dalle stalle, oltre che dall’ovile dove la famiglia Genovese da sempre dedita alla pastorizia custodiva il gregge che era la principale fonte di sostentamento della famiglia costituita da due genitori e da due figlie, entrambe donne. Tutt’intorno una distesa pianeggiante di campi quasi tutti destinati al pascolo ed il verde di una campagna punteggiata da alberi di alto fusto dove il Genovese, di corporatura abbastanza robusta, considerato da tutti persona tranquilla e riservata, soleva portare al pascolo il suo gregge.
Il fatto, secondo indiscrezioni non confermate si sarebbe svolto nel tardo pomeriggio ma quand’era ancora giorno e sarebbe stato scoperto più tardi, attorno alle 19.30, da un passante che cercava asparagi insospettito dall’abbaiare dei cani, il quale avrebbe allertato subito i Carabinieri della Stazione di Villapiana ed il 118 dell’ospedale di Trebisacce. Ai sanitari, giunti sul posto a sirene spiegate, il compito di verificare il decesso del padre suicida trovato morto poco fuori dall’abitazione con il fucile per terra a poca distanza dal suo corpo esamine e della figlia che invece era per terra all’interno dell’abitazione. Più tardi quando il buio aveva ormai avvolto ogni cosa e la notizia si era già ampiamente diffusa si è formato un robusto cordone di sicurezza che teneva lontani i curiosi, mentre le luci dei riflettori dei Vigili del Fuoco illuminavano la zona per consentire alle Forze dell’Ordine i rilievi del caso per fare luce su una tragedia i cui contorni restano tuttora abbastanza oscuri.
Pino La Rocca