Castrovillari. Il “bando della discordia”, sindacato degli avvocati insorge contro il Comune
Risale a pochi giorni fa (precisamente al 31 ottobre) la delibera di un bando pubblicato dal Comune di Castrovillari, provvisoriamente guidato dal Commissario prefettizio Massimo Mariani, per l’assunzione a tempo determinato, part-time (18 ore settimanali), di un avvocato che si occupi dei contenziosi – civili, penali, amministrativi, tributari, innanzi alla Corte dei Conti – in ambito comunale.
“Il candidato ideale – si legge nel bando – è un giovane avvocato abilitato all’esercizio della professione ed iscritto all’albo degli avvocati da più di cinque anni e meno di dieci che ha operato con uffici legali di pubbliche amministrazioni con contratti a tempo determinato ai sensi dell’art. 110 D.L.vo 267/2000 o con contratto ex art. 20 del Codice dei contratti”. Inoltre, deve avere cittadinanza italiana o appartenente all’Unione Europea, essere in possesso della laurea vecchio ordinamento, specialistica o magistrale in Giurisprudenza, avere pieno godimento di diritti civili e politici, non essere dichiarato decaduto da un impiego statale, non avere a carico condanne penali o procedimenti disciplinari da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di appartenenza. Altri requisiti: idoneità fisica e capacità informatiche. Ma non c’è voluto molto che questo diventasse “il bando della discordia” tra il Comune e la delegazione castrovillarese del Sindacato Avvocati Calabria, che lo considera «un’opera di demonizzazione della professione, svilita e sminuita al punto tale da considerala maldestramente come qualsivoglia lavoro impiegatizio». Un bando che «privilegia un unico “principino”, di qualsiasi potenziale foro, a discapito di tanti avvocati castrovillaresi». Al contrario, con la precedente Amministrazione, l’avvocatura comunale – come si legge nella nota del Sindacato – veniva sì gestita da un unico professionista ma comunque del comprensorio castrovillarese ed iscritto all’Ordine degli Avvocati di Castrovillari.
Il Sindacato passa poi alla commissione esaminatrice definita “orfana e fuori legge”, poiché presieduta dal segretario comunale che a sua volta sceglierà due membri tra gli impiegati comunali. Una commissione, dunque, priva di competenza. «Un paradosso – secondo il direttivo – per un Commissario che anche sui social network si professa un restauratore della legalità». Una legalità che – a parere del Sindacato – non viene tutelata neanche nell’assegnazione dei punti (da 6 a 10) a seguito del colloquio orale, senza che siano specificati i criteri, perché vista come “spintarella” e “aiutino finale” . Gli altri punti verranno assegnati in base al voto di laurea (da 1 a 5), al curriculum (sempre da 1 a 5) e ai titoli di servizio, ossia un punto per ogni anno di servizio o tempo superiore a 6 mesi che il concorrente avrà prestato presso pubbliche amministrazioni (massimo 10 punti).
Altro buco nero riguarda il compenso economico: «nel bando in questione – aggiunge il Sindacato degli Avvocati – nulla si dice sulla sorte dei compensi eventualmente liquidati dal Giudice in favore del Comune. Bisogna fidarsi – si chiede – sulla parola che una parte degli stessi venga riservato all’avvocato, o si deve pensare che tutto il compenso venga incassato dal Comune, come una qualsivoglia gabella?». Questo bando – come si legge nella nota – arriva in una situazione già pesante per i tanti avvocati, giovani e non, che si vedono svalutati nella loro professionalità e che non hanno possibilità di guadagno poiché svantaggiati dai requisiti richiesti e poiché, comunque, se ne privilegia soltanto uno. Su queste basi, ciò che chiede il Sindacato castrovillarese degli Avvocati è «l’annullamento immediato del bando», annunciando, in caso contrario, lotte e azioni vigorose, proprio le stesse che, in passato, hanno difeso il Tribunale a rischio chiusura.
Federica Grisolia