Trebisacce, nessuna soluzione per Piazza Matteotti. Ragazzi vincono “la partita” contro residenti
Piazza Matteotti: lotta continua tra gli abitanti del quartiere di Trebisacce e il parroco, da una parte, e ragazzi e genitori, dall’altra: in mezzo ai due fuochi gli amministratori di turno che non sanno più cosa fare per risolvere il problema dei ragazzi che quotidianamente corrono dietro a una palla colpendo non di rado porte, finestre e vetrine di case e negozi e chiunque, giovani o anziani, osi passare da quelle parti. Ma la cosa più grave e antipatica è che, giocando e schiamazzando, disturbano le funzioni religiose che si svolgono nella chiesa della Pietà che insiste su quella piazza, mettendo a dura prova la pazienza e la tolleranza dei fedeli e del parroco don Gaetano Santagada.
E’ per la verità si tratta di un problema antico perché quella piazza da sempre è stata il Maracanà di tutti, compresi gli anziani che oggi si lamentano. Un problema di non facile soluzione, dunque, che affonda nella notte dei tempi. E qualunque iniziativa finora sia stata assunta, ha finito per accontentare gli uni e scontentare gli altri. Tempo addietro il sindaco Mundo, sollecitato da più parti, ha emesso un’Ordinanza di divieto, ma ha finito per far arrabbiare i genitori che sono andati al comune a protestare rivendicando il diritto dei ragazzi a giocare e appellandosi finanche alla Carta dei diritti europea . Per non parlare delle immancabili polemiche politiche. Si è allora provato a “temporizzare” il divieto in relazione agli orari delle funzioni religiose. Neanche questo però ha funzionato.
Ora pare si stia pensando a un’altra soluzione: collocare cioè al centro della piazza delle fioriere giganti. Il rischio però è che le fioriere, come è già successo in passato, vengano utilizzate per fare da porte al campo di calcio. Il problema, se vogliamo, è che i ragazzi, non disponendo di strutture sportive a portata di quartiere ed avendo la legittima esigenza di bruciare energie latenti, approfittano di tutti gli spazi pubblici che si prestano a questo uso. La soluzione è dunque semplice: basta prendere uno dei tanti siti adiacenti al quartiere e allestirvi un campo di calcetto. Come del resto è avvenuto a San Martino. Sembra l’uovo di Colombo, ma è l’unica soluzione efficace e a portata di mano.
Pino La Rocca
Allora fategli un campetto ai ragazzi… Cosa devono fare se non giocare? Drogarsi?