Trebisacce. Prigioniero dei cavi elettrici, non può terminare lavori sua abitazione
Tappato in casa e impossibilitato a proseguire i lavori che riguardano la facciata della sua abitazione: è questo il destino del pensionato C.T. di Trebisacce. La colpa è della ragnatela di cavi dell’Enel e della Telecom che si aggrovigliano come i tentacoli di una piovra intorno alla sua abitazione e, oltre a rappresentare uno sconcio che stride non poco con i lavori eseguiti dall’interessato per rendere esteticamente graziosa la sua abitazione, gli impediscono di fatto di completare i lavori in corso.
Sono anni che il povero pensionato combatte contro Enel e Telecom e c’è voluta una causa civile per vedersi riconoscere le sue ragioni ed avere anche un risarcimento per i danni subiti e per le spese legali sostenute. Il giudice in realtà ha riconosciuto all’interessato il diritto ad essere liberato dai tentacoli della piovra ed il dovere da parte di Enel e Telecom della immediata rimozione dei cavi. E’ passato però oltre un anno dalla sentenza ma, nonostante le sollecitazioni e le proteste, i cavi sono ancora lì, attaccati con una corda e minacciosamente sospesi come una spada di Damocle sulla porta d’ingresso del povero pensionato.
Pino La Rocca