Trebisacce, utenti in protesta per le condizioni della sede del Distretto Sanitario
Il paradosso è che vi operano ispettori sanitari chiamati poi ad accertare l'idoneità di altri edifici
La sede storica che ospita il Distretto Sanitario Jonio-Nord in via Prima Piana a Trebisacce, alla pari della sanità dell’Alto Jonio, fa acqua da tutte le parti, sia nei servizi che nelle strutture edili. Cosicchè, dopo le legittime proteste da parte degli utenti per l’inadeguatezza dei locali che ospitano la Commissione Medica che accerta le invalidità civili, un coro di proteste arriva dagli utenti che si recano quotidianamente presso la sede del Distretto Sanitario oltre che quelle del personale medico e paramedico che opera all’interno degli uffici e degli ambulatori ospitati nella sede del Distretto tra cui, oltre alla direzione del Distretto, una serie di servizi di medicina territoriale.
Si tratta di una sede veramente inadeguata e inospitale che, secondo le legittime proteste degli addetti ai lavori, non ha nessuno dei requisiti di legge per accogliere il personale e soprattutto l’utenza, tra cui in particolare bambini e anziani che si recano presso il Distretto per visite mediche, per assistenza domiciliare, per rilascio patenti, per certificazioni sanitarie, per vaccinazioni. Basta dire che gran parte dei locali non dispongono neanche degli impianti termici, né di riscaldamento, né di affrescamento, per non parlare degli altri impianti, tra cui quello elettrico, non certo a norma con le severe leggi dello Stato.
Sembra infatti un paradosso il fatto che dentro la sede del Distretto opera personale medico e paramedico (ispettori sanitari) che va a fare i controlli sulla sicurezza e sulla compatibilità igienico-sanitaria negli uffici, negli edifici e negli esercizi commerciali privati e poi risiede in ambienti che non hanno niente a norma di legge. Eppure, fanno notare molti cittadini e molti impiegati, la sanità calabrese, e quindi i cittadini dell’Alto Jonio, trattandosi di un edificio privato, pagano da anni un canone abbastanza salato e nessuno si spiega perché l’ex ospedale rimane sempre più un enorme contenitore vuoto mentre gli uffici, e non solo il Distretto Sanitario, vengono ospitati in locali privati. Non si potrebbe, incalzano i più critici, incominciare a tagliare da qui gli sprechi della sanità, magari per destinare qualche risorsa in più alla sanità pubblica che da queste parti è stata ormai rasa al suolo?
Pino La Rocca