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Canna, quale futuro per la casa anziani? «Struttura abbandonata a se stessa»

Canna, quale futuro per la casa anziani? «Struttura abbandonata a se stessa»
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Dopo la visita nel 2013 del consigliere regionale Guccione, nulla è cambiato

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Casa-Alloggio per anziani di Canna: speso circa un miliardo di vecchie lire ma la struttura (nella foto) non è stata completata ed è tuttora inutilizzabile dalla popolazione anziana che non può usufruire di un servizio socio-assistenziale che sarebbe, invece, prioritario e urgente vista l’alta densità di anziani presenti nell’intero comprensorio. A sollevare questo annoso problema è il Coordinamento Provinciale di “Riva Destra” costituitosi da poco in provincia di Cosenza e anche nell’Alto Jonio.

Attualmente – scrivono a due mani il coordinatore provinciale ed il responsabile dell’Alto Jonio cosentino del suddetto Movimento Pasqualino Gallo e Antonio Turchitto – la struttura, realizzata 20 anni orsono per iniziativa dell’allora Asl di Rossano che ha appaltato in modo diretto i lavori, è completa solo in parte ma ormai è abbandonata a se stessa e rischia di crollare sotto il peso degli anni e l’incuria degli uomini.

PAESE24.IT NEL 2013 SI E’ INTERESSATO ALLA QUESTIONE, RIMASTA IRRISOLTA – LEGGI QUI

«Per la verità – hanno aggiunto i due dirigenti di “Riva Destra” – l’ex Asl n. 3 di Rossano aveva chiesto all’amministrazione comunale  di Canna di attivare tutte le procedure necessarie per garantire la fruibilità e la funzionalità della struttura e l’amministrazione comunale del tempo si era impegnata attraverso relativa deliberazione del consiglio comunale, a realizzare dette opere, ma a tutt’oggi la struttura versa in condizioni di evidente abbandono. Ci si chiede – si interrogano Gallo e Turchitto – come sia possibile che una struttura sanitaria di cosi vitale importanza non venga messa in funzione al servizio dei cittadini. La verità è che politica sanitaria, e non solo, – aggiungono – è condizionata da fattori storici, ambientali, umani e da incapacità decisionale per cui Canna e l’Alto Jonio cosentino sono sempre più umiliati e abbandonati».

Pino La Rocca

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