Redazione Paese24.it

«Assistenza inadeguata per malati di Sla della provincia». Asp di Cosenza sotto accusa

«Assistenza inadeguata per malati di Sla della provincia». Asp di Cosenza sotto accusa
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email

L’AISLA  torna a denunciare la situazione dei malati di SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) della provincia di Cosenza, richiamando ancora l’Azienda Sanitaria Provinciale a svolgere il suo compito nel rispetto dei malati e delle loro famiglie. Nella provincia sono 35 i malati di Sla e secondo l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica almeno dieci di questi non ricevono il giusto e necessario supporto, una cura domiciliare efficace. I malati di Sla in condizioni di media e alta gravità hanno la necessità di essere assistiti 24 ore su 24, di essere aiutati nello svolgimento delle attività quotidiane, di assistenza specialistica per l’alimentazione, la respirazione, la riabilitazione. Infatti i malati di SLA in gravi condizioni che si alimentano attraverso la P.E.G. (gastrostomia percutanea endoscopica) hanno bisogno ogni 6 mesi della visita a domicilio di un medico esperto che sostituisca la sonda della PEG per evitare infezioni e malfunzionamenti. Ma da quanto denuncia l’AILSA le richieste delle famiglie verrebbero respinte dall’Asp, costringendo i familiari a rivolgersi a professionisti privati, a pagamento.

Inoltre l’Azienda Sanitaria dovrebbe fornire anche i letti a tre snodi con movimento elettrico e barre laterali per consentire ai familiari una gestione più dignitosa della malattia del proprio caro. Ma anche in questo caso, spesso, il servizio risulta assente o inefficiente. Come nel caso di due pazienti di Amendolara (avevamo raccontato la storia sul nostro giornale) che dopo numerose segnalazioni ricevettero finalmente il letto che però non corrispondeva a quello necessario. Tant’è che l’AISLA si sostituì all’Asp fornendo alle famiglie i letti, acquistati anche grazie alle raccolte fondi. 

Il centralino dell’associazione, da quello che raccontano i responsabili, è un continuo squillare con le famiglie in tanti casi esasperate di fronte alla burocrazia e ai ritardi che non fanno altro che peggiorare una situazione già di per sé drammatica. Spesso, da ciò che apprendiamo, si registra la totale assenza di visite a domicilio da parte di neurologi, fisioterapisti e nutrizionisti. «Le inefficienze e i ritardi denunciamo – commenta AISLA – sono particolarmente gravi perché colpiscono persone affette da una malattia, ancora oggi senza una cura, che porta a invalidità e morte spesso nel giro di pochi anni. Il tempo per questi malati è un fattore determinante». Più volte AISLA ed Asp si sono incontrati ma evidentemente con scarsi risultati. «Chiediamo alla ASP di Cosenza  – dichiara il presidente AISLA, l’ex calciatore Massimo Mauro – di ascoltare, seguire e prendere in carico in modo adeguato i malati come previsto dalle delibere della Regione Calabria. I malati di SLA e i loro famigliari non possono attendere i tempi troppo lunghi della burocrazia».

Vincenzo La Camera

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments