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San Lorenzo Bellizzi, primi risultati per “albergo diffuso” nel centro storico

San Lorenzo Bellizzi, primi risultati per “albergo diffuso” nel centro storico
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L’antico borgo montano di San Lorenzo Bellizzi punta alla promozione del cosiddetto “albergo diffuso” per rivitalizzare il centro storico e attrarre nuovi residenti. Continua infatti, e si stanno cogliendo già i primi risultati, l’opera di riqualificazione e di commercializzazione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale portata avanti dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Cersosimo. Buona parte del borgo antico di San Lorenzo Bellizzi, a causa di una frana di vaste proporzioni verificatasi negli anni ‘60, è stata abbandonata perché le abitazioni erano pericolanti e la fetta di popolazione che vi abitava, tramite un’operazione di scambio, è stata delocalizzata nel nuovo nucleo urbano di contrada Sgrotto dove, con finanziamenti pubblici, sono state realizzate nuove abitazioni.

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Le abitazioni vecchie e pericolanti del centro storico (una sessantina) sono state acquisite al patrimonio comunale. Dal momento che la parte del paese soggetta a frana è stata successivamente risanata e messa in sicurezza sempre con copiosi finanziamenti pubblici, il Comune ha promosso un Bando pubblico mettendo in vendita, a un prezzo simbolico ma a determinate condizioni, un primo lotto (24) di abitazioni. Il patto era che entro un anno dall’atto di compravendita l’acquirente, per poterlo abitare, magari a livello stagionale, si impegnava a ristrutturare l’immobile. Come contropartita il Comune, per incentivarne l’acquisto, si impegnava all’abbattimento della fiscalità comunale per i primi cinque anni. Da quanto è dato sapere, una parte dei 24 immobili messi in vendita sono già stati acquistati, prevalentemente da famiglie pugliesi, e per altri sono in corso trattative serrate per l’acquisto. Acquistare a un prezzo simbolico una seconda casa in montagna, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, a due passi dalle rinomate Gole del Raganello, in una natura incontaminata e selvaggia e a mezzora di distanza dal mare, viene considerato un vero e proprio investimento. Ecco perché l’operazione avviata dal Comune può risultare vincente e attrarre nuovi residenti che contribuiscono in modo diretto a ripopolare il borgo antico e in modo indiretto a rivitalizzare, attraverso l’indotto, la fragile economia del paese, impedendo così il triste fenomeno dello spopolamento che interessa molti comuni delle aree interne.

Pino La Rocca

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