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Con l’estate Trenitalia rispolvera qualche treno. Ma la fascia jonica ancora una volta è tagliata fuori

Con l’estate Trenitalia rispolvera qualche treno. Ma la fascia jonica ancora una volta è tagliata fuori
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Il prossimo 12 giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, Trenitalia torna sui suoi passi e torna a ricongiungere l’Italia riproponendo alcuni dei treni notturni che erano stati cancellati circa sei mesi addietro in occasione dell’entrata in vigore dell’orario invernale. Ma anche in questo caso si può legittimamente affermare che, dopo le tante proteste dei viaggiatori e dei pendolari e le prese di posizione dei rappresentanti politici del Sud, la montagna… la partorito il fatidico topolino: solo 4 treni infatti, dei 21 che erano stati soppressi, vengono ripristinati e, ironia della sorte, di nessuno di questi quattro treni potranno beneficiare gli abitanti che utilizzano la linea ferroviaria Jonica, che viene completamente by-passata rimanendo esclusivo appannaggio della mitica littorina ALn 668  e continuando così a recitare la parte di Cenerentola dell’Italia e della Calabria, nel silenzio-assenso dei referenti politici nostrani.

Dei quattro treni notturni reintrodotti, un Palermo-Milano, un Reggio Calabria-Milano, un Lecce-Torino ed un Bari-Torino, beneficeranno infatti le popolazioni della Sicilia e della Puglia e gli utenti calabresi che gravitano sulla dorsale tirrenica, ma nessuno di questi treni potrà essere utilizzato dagli abitanti di tutta la fascia jonica, da Crotone fino a Rocca Imperiale ed oltre, perché questi treni non toccheranno alcuna stazione ferroviaria, da Crotone fino a Taranto compresa. Così i potenziali viaggiatori di Cariati, Mirto-Crosia, Rossano, Corigliano, Cassano Jonio, Castrovillari, Villapiana, Trebisacce… se vorranno prendere uno di questi treni dovranno fare tappa o a Paola o addirittura a Bari, perché anche il Lecce-Torino seguirà l’Adriatica e, da Taranto a Bari, è previsto solo un autobus di collegamento. La cancellazione degli Inter-city-notte, come si ricorderà, aveva suscitato un vespaio di proteste, sia da parte dei tanti viaggiatori che si spostano da nord a sud per motivi di lavoro o di studio, sia da parte di un centinaio di lavoratori addetti alle pulizie dei treni notturni che si erano trovati in mezzo ad una strada e avevano inscenato una clamorosa protesta.

Proteste che, a dire il vero, erano state amplificate da molti esponenti politici che, a cominciare da Scopelliti, avevano fatto sentire la propria voce nei confronti del Governo. Finalmente Trenitalia, obbligata dal Governo e stimolata dalla concorrenza privata, ha fatto solo in parte marcia indietro ma continuando a penalizzare la linea jonica i cui rappresentanti politici evidentemente non hanno alzato la voce. “Siamo molto delusi anche dal Governo – ha dichiarato da parte sua l’avvocato Rinaldo Chidichimo nelle vesti di operatore turistico – perché consente a Trenitalia, che aveva assicurato ben altro impegno e determinazione su questa vicenda nazionale, di fare… il classico gioco delle tre carte, facendo scomparire e ricomparire a suo piacimento i treni, penalizzando soprattutto la fascia jonica che non potrà mai finalizzare le sue enormi risorse turistiche se non sarà abbattuto seriamente il suo grave isolamento geografico». Messaggio chiaro, quello di Chidichimo, alla nostra classe politica «che continua a tacere…salvo a riempire giornali e tv locali di belle parole sullo sviluppo del turismo come volano per l’economia. Avessero almeno un mezzo di trasporto per arrivarci, e soprattutto per spostarsi lungo lo Jonio, questi poveri turisti».

Pino La Rocca

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Antonio Rosa
Antonio Rosa
12 anni fa

ma che senso ha un ipotesi di elettrificare tutta la rimanente linea jonica se poi non ci sono convogli. Eppure basterebbe istituire treni “MINUETTO” cadenzati ogni ora tra le principali sezioni joniche, così da collegare tutti i paesi della zona……pura utopia?